Il gran caldo ha scoraggiato i consumatori torinesi e i saldi estivi, che hanno preso il via sabato, sono partiti a rilento. A rilevarlo Confesercenti tra commercianti interpellati a poche ore dall'inizio delle vendite di fine stagione che proseguiranno per otto settimane. Fra chi acquista si riscontra, comunque, un buon livello di spesa: confermate le previsioni di uno scontrino medio a 140 euro, con punte superiori nei negozi del centro.
«La partenza - commenta Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, l'associazione dei commercianti di abbigliamento - è stata condizionata dal tempo: chi ha potuto è andato fuori Torino per il weekend e chi è rimasto ha evidentemente poca voglia di affrontare le temperature proibitive di questi giorni. In ogni caso, siamo speranzosi: secondo le previsioni meteo, quella di domani dovrebbe essere una giornata più fresca e i clienti dovrebbero essere più invogliati a fare shopping. E abbiamo otto settimane davanti a noi. Competenza, qualità e servizio per una parte della clientela sono ancora importanti e, nonostante le promozioni 'selvagge' del web, il negozio di fiducia continua a essere un punto di riferimento».
Ammonta a 203 euro a famiglia, 92 euro pro capite la spesa stimata da Confesercenti per i saldi che hanno preso il via anche in Piemonte per concludersi dopo otto settimane. Nella regione, il valore complessivo delle vendite di fine stagione è stimato in 300 milioni di euro. «Nelle ultime stagioni - sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia - i saldi sono stati inficiati da concorrenza sleale, svendite anticipate ed e-commerce senza regole. La soluzione sembra ancora lontana. Ma se vogliamo che i saldi tornino ad essere un momento di acquisto importante, serve un cambio di passo. Non possono più essere solo un periodo di ribassi, ma devono trasformarsi in un'occasione più ricca e coinvolgente. È tempo di ripensare i saldi come un'esperienza urbana integrata, capace di connettere lo shopping con l'arte, la cultura, gli eventi, la gastronomia e il turismo. Possono diventare un tassello dell'offerta turistica stagionale, contribuendo a rendere la città ancora più accogliente e interessante».
«I saldi ci sono e sono un punto di riferimento, ma vanno ripensati e attualizzati - aggiunge Roberto Orecchia, presidente del Gruppo Moda di Ascom Confcommercio Torino e provincia - l'indicazione che noi negozianti ci sentiamo di dare ai clienti è quella di prediligere l'acquisto di qualità: il vestito fatto bene, l'accessorio di valore, la scarpa curata, il Made in Italy. Quest'anno l'offerta sarà molto interessante e con sconti significativi. L'esperienza di acquisto migliore, anche nei saldi, è quella nei negozi di fiducia e di vicinato, dove la competenza e il servizio fanno la differenza».