Le case a Torino sono vecchie. Il 39,6% ha più di 65 anni

A rivelarlo una indagine di Restructura per lanciare la Fiera ospitata all'Oval dal 13 novembre

Marco Cortese 10/11/2025
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Il problema delle case torinesi? La carta d'identità. Lo dice la ricerca realizzata in vista dell'edizione 2025 di Restructura, il salone specializzato che sarà ospitato da giovedì a sabato all'Oval del Lingotto.

Scorrendo i dati, infatti, si scopre che in Piemonte il 74,5% delle abitazioni ha più di 45 anni. Ma soprattutto il 39,6% ha almeno 65 anni (secondo quanto registrato dall'Istat in occasione del censimento abitazioni del 2021). Per il mondo dell'edilizia non è più tempo di costruire nuovi edifici, quanto piuttosto passare a una trasformazione del patrimonio già esistente, tenendo presente le esigenze sociali, ma anche quelle economiche e ambientali dei singoli territori.

«La sfida oggi è costruire meglio e valorizzare ciò che già esiste — ribadisce Gábor Ganczer, amministratore delegato di GL Events Italia — Un atto tecnico, ma anche un gesto culturale che ridisegna il modo di vivere le città. Restructura vuole dare spazio a questa evoluzione, creando connessioni tra chi progetta, produce e costruisce il futuro partendo dall'esistente».

L'invito che emerge è dunque a procedere a investimenti di riqualificazione che rendano le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico: non solo per andare incontro a quella ormai nota a tutti come direttiva Case Green — che chiede agli Stati membri della Ue, entro il 31 dicembre 2025, di presentare la prima bozza del National Building Renovation Plan — ma anche per mantenere il valore stesso degli edifici.

Come emerso dall'osservatorio Restructura presentato nelle scorse settimane, infatti, un immobile situato nella città di Torino può veder crescere il proprio valore con variazioni che vanno dal 7% al 30% se viene sottoposto a una ristrutturazione che riesca a migliorarne la performance energetica e lo stato di manutenzione.

I dati elaborati dal Politecnico di Torino, inoltre, sottolineano che nel capoluogo piemontese la classe energetica influenza in modo significativo il prezzo delle case. Un fenomeno che si verifica soprattutto nelle aree periferiche, dove la riqualificazione incide maggiormente sul valore degli immobili. Ma in questo periodo storico si sta anche facendo sempre più forte una sensibilità a investire sui temi del green, puntando a ottenere benefici sia ambientali che sociali, in termini di salute, comfort e qualità dell'aria.

Un segnale in questo senso arriva dalla tendenza dei cosiddetti 'mutui green': una formula che in questo momento è limitata ai casi di acquisto di immobili già efficienti o che attraverso la riqualificazione possano arrivare a una riduzione dei consumi di oltre il 30%. In tutto il Nord-Ovest, questa tipologia di mutui ha fatto registrare una crescita pari all'87%, passando dall'11,2% al 20,9%, confrontando il 2025 sul 2024.

Sull'onda di queste cifre e di queste tendenze, ognuna delle tre giornate di Restructura affronterà la tematica della riqualificazione dell'esistente da angolazioni diverse. A cominciare da un tema trasversale come l'impatto dell'intelligenza artificiale anche in un settore tradizionale come le costruzioni, ma da sempre sensibile all'innovazione. Ma senza dimenticare l'edilizia come intervento a 'impatto sociale', fino alla tutela del territorio a 360 gradi.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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