Presentata l'edizione numero 64 che parte con l'ennesima crescita a doppia cifra del settore
Diego Pistacchi 03/09/2024
La presentazione del Salone Nautico
Ogni anno, la conferenza stampa conclusiva del Salone Nautico chiude con l’auspicio che il futuro possa riservare la stessa rotta positiva per il comparto. Con una precisazione: «Già consolidare il risultato ottenuto sarebbe un successo dopo tanti anni di crescita a doppia cifra». Ieri Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, aveva il sorriso delle grandi occasioni: «Aspettiamo gli ultimi riscontri, ma credo di avere presto ottime notizie, anche per quest’anno sembra confermata la forbice più alta delle previsioni della produzione. E avremo una crescita a doppia cifra per il settimo anno consecutivo. E questo nonostante un contesto geopolitico internazionale difficile».
Il Salone numero 64 parte di slancio e dal 19 al 24 settembre può già presentare una serie di numeri che garantiscono un successo annunciato. Ad oggi i biglietti venduti sono già del 16% superiori a quelli dello scorso anno, gli spazi sono in crescita: 220mila metri quadri a disposizione tra padiglioni e banchine, 5mila in più dello scorso anno nonostante non tutto il quartiere sia ancora agibile al 100 per cento. A Genova arriveranno 1.052 brand, 1.030 imbarcazioni, saranno presentate oltre 100 novità e più di 30 saranno le première assolute. Andrea Razeto, presidente de «ISaloni Nautici», la società che organizza la rassegna, ci tiene però a precisare quello che sarà un po’ il fiore all’occhiello di questa edizione: «I visitatori entreranno dalla porta principale, dal Palasport che abbiamo ritrovato. Abbiamo poi completato le opere di canalizzazione, con due banchine interamente percorribili». Ultimo step prima del completamento definitivo dell’intero quartiere fieristico:«Per consentire lo svolgimento dei lavori del waterfront abbiamo rinunciato ancora per quest’anno alla Casa della Vela e all’area della torre piloti», spiega Razeto.
Non un dramma, vista le grandi novità e la strada ormai tracciata che danno corpo all’applaudita dichiarazione del viceministro Edoardo Rixi («Il Salone Nautico non può che stare in una capitale, e Genova è la capitale del mare»), che precede quella ancor più apprezzata in cui ricorda che «non può esistere una città di mare senza uno yacht ormeggiato».
Non è una ricerca di facile consenso, non è una frase banale e scontata, perché tutti - politici, amministratori e imprenditori - ricordano come pochi anni fa tutto ciò non fosse sentimento comune. A farlo presente è anche Ilaria Cavo, vice presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, più volte ringraziata dal presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, dal direttore Marina Stella, per l’impegno a favore del settore: «Sembra tutto scontato, non lo è, sappiamo quanto lavoro è stato fatto in questi ultimi anni e quanto ne stiamo facendo a livello normativo, anche nel settore della formazione con la filiera degli Its».
Un mondo diverso a due o tre lustri fa, quando la nautica era considerata come esclusiva di pochi, visti magari come ricchi evasori. Oggi tocca al vice presidente facente funzioni della Regione, Alessandro Piana, raccogliere il plauso per l’impegno della giunta Toti al fianco degli imprenditori e sottolineare come proprio la Liguria possa vantare, prima regione in Italia, ben 3.429 addetti diretti nel settore della nautica, oltre ovviamente a un indotto straordinario. Mentre Luigi Attanasio conferma l’appoggio incondizionato della Camera di Commercio alla kermesse, sottolineando la scelta di quest’anno di aumentare il panorama di eventi nella settimana del Nautico, con l’apertura straordinaria di 36 palazzi dei Rolli.
Sono sempre i numeri che parlano. Li sottolinea il sindaco Marco Bucci, che si dice orgoglioso «da appassionato, di sapere che il diporto è il quarto pilastro del Made in Italy, come il buon cibo e l’arte. Finalmente l’Italia ha capito l’importanza di avere settemila chilometri di coste». Un intervento appassionato, quello del sindaco, che non rinuncia a una battuta: «Mi fermo qui, devo stare attento a dire che sono diportista, prima che mi contestino un qualche conflitto di interesse».
Ma per l’appunto lo stesso presidente Saverio Cecchi non può che essere felice di un Salone «scenografico e ricco di contenuti», che porta valore aggiunto. Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice che si occupa di sostegno al made in Italy, anticipa qualche altra cifra. L’export a 625 miliardi di euro rappresenta un terzo del Pil nazionale e 9,1 miliardi arrivano proprio dalla nautica, con una crescita del 105% rispetto al 2019, con la conquista di nuovi mercati. Anche i primi cinque mesi del 2024 registrano un aumento del 15%. L’Italia, soprattutto, è incontrastata dominatrice del settore megayacht. Nel mondo, più di una barca da sogno su due (52%) è nata nei nostri cantieri, che tra costruzioni e ordini nel 2023 garantiscono un totale di oltre 600 megayacht. Al secondo posto, la Turchia, ne ha 120.
È qualcosa che nasce dal dna italiano e che rappresenta una certezza. Un po’ come, finalmente, il Salone Nautico a Genova. Ed è questo che rappresenta con un’immagine suggestiva, il manifesto simbolo di questa 64^ edizione: una catena del «dna che nasce dal mare e diventa una cima, un qualcosa di solido cui aggrapparsi», la spiega Alessandro Modestino, ceo di Meloria che ha curato la parte comunicativa del Nautico. Un dna italiano, ma soprattutto genovese, con l’acqua come elemento primordiale, che non a caso tiene a battesimo anche l’iniziativa sociale e benefica collegata a questo Salone che - conferma Marina Stella - si pone l’obiettivo di donare un «avanzato ventilatore neonatale per il Gaslini». We are made of Sea. Siamo fatti di mare, recita il claim del Nautico numero 64. Ma gli organizzatori avvertono: «Non è uno slog
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