Federmanager Liguria: "Una vendita affrettata di Acciaierie d'Italia può compromettere il futuro della siderurgia nazionale"
"Riteniamo infatti che una decisione di questa portata non possa essere affrontata con un approccio meramente finanziario considerando secondaria la visione industriale strategica"
Federmanager Liguria esprime preoccupazione sulle notizie relative alla vendita delle attività siderurgiche delle Acciaierie d’Italia: i dubbi sulla possibilità di tenere in vita queste importanti, fondamentali e strategiche realtà industriali nel prossimo futuro, appaiono più che motivati.
“Abbiamo analizzato il processo di cessione in corso ed abbiamo rilevato elementi di forte preoccupazione: riteniamo infatti che una decisione di questa portata non possa essere affrontata con un approccio meramente finanziario considerando secondaria la visione industriale strategica -afferma Luca Barigione, presidente Federmanager Liguria - Il rischio di una vendita affrettata, senza garanzie sugli investimenti e sulla sostenibilità degli impianti, potrebbe compromettere definitivamente il futuro della siderurgia italiana e di conseguenza avere ripercussioni importanti sugli stabilimenti di Cornigliano e Novi Ligure”. “Ci sono diverse criticità che vanno evidenziate – precisa Paolo Bonci, presidente della commissione nazionale siderurgia di Federmanager – tra cui: un basso livello delle offerte economiche rispetto al valore strategico del settore e a quanto ipotizzato nella preparazione del bando; l'assenza di player siderurgici con esperienza nel ciclo integrale a vantaggio di gruppi con limitata expertise industriale; una mancanza di una strategia chiara per la gestione delle esigenze energetiche fondamentali per garantire competitività al settore e, infine, elevati rischi occupazionali nonché mancanza di garanzie su livelli di impiego e piani di sviluppo”.
“I prezzi di vendita non sono allettanti e saranno presto assorbiti dai costi della cassa integrazione e dalle probabili liti contrattuali - aggiunge Barigione - Non si deve ripetere la negativa precedente esperienza con il gruppo Arcelor Mittal: non possiamo permetterci che la siderurgia italiana venga ceduta senza le dovute tutele. L’esempio degli Stati Uniti, con il blocco della vendita di Us Steel alla giapponese Nippon Steel da parte dell’amministrazione Biden, dimostra come il settore sia considerato strategico a livello internazionale”.
Serve, insomme, un piano industriale per Cornigliano, Novi Ligure e Taranto. Da tutti gli approfondimenti ed incontri organizzati sul tema da Federmanager è emerso chiaramente come in prospettiva la siderurgia debba necessariamente essere integrata e valutata nell’ottica della più ampia strategia industriale di lungo termine nazionale. In particolare,a Cornigliano sono necessari forti investimenti per nuovi impianti per la produzione di banda stagnata che rappresenta un'opportunità strategica per ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni. A Novi Ligure è necessario un piano di riconversione e potenziamento tecnologico per garantire competitività a lungo termine.
Alla luce di queste considerazioni, Federmanager chiede al Governo di adottare un approccio più strutturato e responsabile, che includa: un ruolo attivo dello Stato per un periodo di almeno cinque anni, con una governance industriale chiara e vincolante; condizioni stringenti per gli investitori privati, con obblighi chiari in termini di investimenti, tutela occupazionale e innovazione tecnologica; un piano energetico specifico per la siderurgia, integrato con le politiche di decarbonizzazione e autonomia energetica nazionale; un coordinamento tra istituzioni, imprese e manager del settore per garantire una strategia di rilancio concreta e sostenibile.