Energia nucleare per l'acciaio italiano

Reattori in 10 anni: le competenze genovesi di Ansaldo al centro di un progetto per la decarbonizzazione

Diego Pistacchi 28/07/2024
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Un impianto di Ansaldo Nucleare
L’acciaio non andrà più a carbone. E la vera energia del futuro sarà quella nucleare. Mentre in Italia resistono alcuni infondati ideologismi  pseudo ambientalisti, le più importanti aziende italiane prendono una direzione ben precisa e scelgono di affidare il proprio fabbisogno allo sviluppo delle tecnologie legate al nucleare.
Un futuro molto prossimo che corre sul triangolo Genova-Milano-Parigi, con il capoluogo ligure pronto a tornare a quel ruolo di primo piano che rivestiva un tempo a livello industriale. Protagoniste della firma di un protocollo di intenti mirato alla decarbonizzazione del ciclo dell’acciaio in Italia e allo sfruttamento dell’energia nucleare sono infatti realtà economiche genovesi come Ansaldo Energia ed Ansaldo Nucleare, ma la stessa Federacciai, l’associazione confindustriale di settore guidata dal chiavarese Antonio Gozzi, ha sottoscritto l’accordo che coinvolge anche Edf, produttore di energia nucleare al mondo, ed Edison.
Con questo passo si torna a parlare di reattori in Italia, momento decisivo dopo i tre referendum del 1987 che, sull’onda emotiva dell’incidente di Chernobyl fecero credere che il nucleare in Italia fosse vietato. Nessun quesito ha mai di fatto toccato la libertà di sviluppare questa tecnologia per produrre energia, ma vennero chiuse le uniche centrali esistenti e iniziò un lungo periodo di dipendenza energetica per l’Italia. Specie dalla vicina Francia, oggi leader europeo del settore. 
Non è però mai venuta meno la ricerca e per fortuna anche le competenze coltivate dalle aziende italiane si sono sviluppate e rappresentano un’eccellenza a livello internazionale. Tanto che oggi l’accordo chiede la collaborazione di Ansaldo.
Il Memorandum of Understanding punta a  una cooperazione per l’utilizzo dell’energia nucleare al servizio della competitività e della decarbonizzazione del settore siderurgico italiano. In base all’accordo, i firmatari si impegnano a valutare le opportunità di coinvestimento nel nuovo nucleare e, in particolare, nella realizzazione in Italia di piccoli reattori modulari (Smr) nel prossimo decennio, avvalendosi della tecnologia Smr adottata da Edf, delle competenze di Edison e delle capacità ingegneristiche e industriali di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare.
Inoltre, le parti si impegnano a esplorare e valutare l’opportunità di approvvigionamento di medio-lungo termine di energia nucleare utilizzando in via prioritaria la capacità sull’interconnector già operativo tra Italia e Francia e contribuendo così alla decarbonizzazione della produzione siderurgica nel nostro Paese.
Secondo i cinque firmatari, l’energia nucleare ha un ruolo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione che l’Unione Europea si è posta al 2050 e per migliorare la competitività dell’industria. Guardando all’Italia, la riapertura di una discussione sull’opportunità dell’impiego del nuovo nucleare è ritenuta un passo decisivo. Questo orientamento ha per obiettivo l’attuazione di una transizione energetica che, insieme allo sviluppo delle energie rinnovabili e dei gas verdi, contempli una quota di energia programmabile e flessibile a costi fissi che consenta di raggiungere i target di decarbonizzazione minimizzando il costo complessivo dell’energia.
Le potenziali cooperazioni industriali fanno leva sulle rispettive competenze dei firmatari: Ansaldo Energia come produttore di turbine e generatori e fornitore di servizi per l’industria energetica; Ansaldo Nucleare, in qualità di sviluppatore di sistemi e componenti, fornitore di servizi e sviluppatore di tecnologie avanzate per impianti nucleari; Federacciai è chiamato in causa in quanto ente che rappresenta l’industria siderurgica italiana, impegnata nella tutela degli interessi di settore.
«L’accordo riveste un’importanza cruciale per l’industria siderurgica italiana e l’intera filiera produttiva. L’impegno degli acciaieri italiani è chiaro: intendiamo guidare la transizione verso un’industria siderurgica completamente sostenibile. Grazie a intese come questa, l’Italia può diventare, nel giro di pochi anni, la prima nazione al mondo a produrre acciaio completamente decarbonizzato. Il nucleare sarà una componente strategica e indispensabile per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, garantendo all’industria un approvvigionamento energetico sicuro e rispettoso dell’ambiente. Lavoreremo per far sì che questa prima importante intesa possa essere un esempio da estendere a tutti i settori industriali hard to abate: solo così riusciremo a raggiungere i più ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione», dichiara Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai.
«Il Gruppo Ansaldo Energia ha un patrimonio di competenze ingegneristiche e manifatturiere che sono fondamentali nel percorso di transizione energetica», afferma Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia. «La cooperazione a livello sia nazionale che europeo è fondamentale per essere competitivi e procedere in maniera convinta nel percorso della decarbonizzazione». 
Prosegue Daniela Gentile Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare: «Siamo orgogliosi della continua collaborazione e fiducia con partner fondamentali come Edf, Edison e Federacciai. Questo accordo consente ad Ansaldo Nucleare di rendere disponibili le sue esperienze e capacità come integratore di sistemi e sviluppatore di nuove tecnologie nucleari e rappresenta un’opportunità cruciale per la crescita del paese. La filiera italiana riconosce l’importanza di un approccio europeo nel settore nucleare e, come Gruppo Ansaldo Energia, auspichiamo che ciò si traduca nella realizzazione di progetti nucleari italiani nei prossimi dieci anni».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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