Un'annata buona nella qualità del Moscato bianco e abbondante nelle quantità, con un incremento del 12% sul raccolto dello scorso anno. È quanto ha previsto il Consorzio Asti Dogc in merito alla vendemmia nei 10mila ettari della denominazione, che si è avviata questa settimana e che durerà una ventina di giorni. Il raccolto previsto dalla vendemmia sarà leggermente al di sotto del milione di quintali, con un ritorno al disciplinare produttivo in termini di resa media/ettaro che, quest'anno, si avvicina ai 100 quintali.
Secondo Guido Bezzo, responsabile del Laboratorio del Consorzio, Guido Bezzo, «la vite nel 2024 non ha avuto problemi di stress idrico, le precipitazioni piovose sono state infatti, circa 5 volte superiori rispetto a quelle del 2023, e quindi non ha accusato fenomeni di appassimento dell'uva, che si presenta in un buono stato fitosanitario. Anche sotto il profilo qualitativo il contenuto zuccherino delle uve di Moscato annata 2024 risulta buono, attestandosi ad inizio vendemmia ad una media di 194 g/l, molto vicino ai valori ottimali (200 g/l) stimati per il raggiungimento del picco aromatico varietale».
«La nuova stagione si apre sotto i migliori auspici - commenta Lorenzo Barbero, vicepresidente senior del Consorzio Asti Docg - la vendemmia si preannuncia infatti più che soddisfacente sia sul piano dei volumi che, soprattutto, della qualità. Premesse fondamentali per lavorare al meglio su mercati che si stanno facendo sempre più competitivi, anche a causa di una congiuntura complessa su buona parte della domanda globale».
Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese rappresentata dal Consorzio, tra i più antichi d'Italia, è coltivato in 51 comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo rientranti nel paesaggio vitivinicolo Unesco. Le aziende consorziate sono 1013, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 vitivinicole, 17 vinificatrici e 15 cooperative.