Banca CRS chiude il 2024 in crescita: utile netto di 11 milioni di euro

L'Istituto sceglie di andare in contratendenza rispetto al sistema nazionale e continua a sostenere le PMI che nella Granda rappresentano il 96% del totale

29/04/2025
Da sinistra il presidente Osella e il direttore generale Regis.jpg - {Da sinistra il presidente Osella e il direttore generale Regis.jpg} - [92551]

L’assemblea dei soci della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano Spa ha approvato ieri, il bilancio dell’esercizio 2024, attestando un utile netto d’esercizio di quasi 11 milioni di euro, più precisamente 10.950.028 euro, corrispondente ad un ROE del 10,20% e con un ammontare del patrimonio della banca a 118,3 milioni di euro. Si tratta del secondo miglior risultato conseguito nella storia della banca, dando continuità all’utile 2023 e superando le aspettative contenute nel Piano Industriale 2023-2025. L’obiettivo raggiunto, conferma la validità della strada intrapresa, orientata al conseguimento di validi risultati reddituali ed al rafforzamento patrimoniale, garanzia e presupposto di stabilità, sicurezza e crescita per l’istituto e per il territorio di riferimento. Lo scenario in cui ha operato Banca CRS nel 2024 è stato, anche se certamente positivo, caratterizzato da elementi di incertezza geopolitica significativi. Pur mantenendo come punto fermo l’attenta gestione del rischio di credito, Banca CRS non ha fatto mancare il supporto alle famiglie ed alle imprese offrendo la propria esperienza professionale e la profonda conoscenza del territorio come valore aggiunto.

In sintesi, il bilancio 2024 ha raggiunto una raccolta diretta di 1.547 milioni di euro, +12,58% sul 2023, mentre la raccolta indiretta, espressa a valori di mercato, si è attestata a 947 milioni che rappresenta un +4,74% sul 2023, per un totale complessivo di raccolta da clientela pari a 2.494 milioni, +9,47% sul 2023. In merito ai crediti lordi accordati alla clientela, l’esercizio si è chiuso con un totale complessivo di 1.148 milioni, +3% sempre sull'anno precedente, tangibile testimonianza del continuo supporto offerto al territorio.

Anche la qualità del credito ha registrato complessivamente un ulteriore miglioramento: le sofferenze lorde rappresentano, infatti, solo l’1,8% del totale dei crediti, 1,6% nel 2023, mentre le sofferenze nette sono lo 0,5%, erano lo 0,4% nel 2023 e l’indice Texas Ratio, indicatore di solidità patrimoniale, è pari al 33,14%, 41,83% nel 2023.

In crescita anche gli investimenti sulle risorse umane: a fine 2024 il numero di dipendenti di banca CRS è di 209 unità, con una quota femminile del 50,72%, un’età media di 47,06 anni e un’anzianità di servizio media di 19 anni e 7 mesi. Il bilancio 2024 ha anche confermato come la formazione continui a restare un valore fondamentale; infatti, le ore dedicate sono state complessivamente 10.579, in linea con l’anno precedente.

Il 2024 infine è stato per Banca CRS l’anno di svolta in tema di sostenibilità ambientale: la Banca si è tradizionalmente posta tale obbiettivo e, mentre nel 2023 aveva creato le premesse e le strutture per presidiare al meglio le normative e le pratiche che ricadono all’interno del perimetro “ESG”, nel 2024 tali strutture hanno avviato e, in buona parte, concluso, numerose attività.

“I risultati dell'esercizio 2024 sono particolarmente soddisfacenti e superiori alle previsioni contenute nel piano triennale che confermano la crescita della banca – afferma il presidente Francesco Osella che aggiunge - “La nostra banca ha come focus principale quello di imprestare denaro ed è quindi meno focalizzata su quello finanziario, ma sempre con un occhio allo sviluppo del territorio che supportiamo con numeorose iniziative e con un sostegno economico alle associazioni sportive e non del territorio.

Infine, ci tengo a sttolineare che abbiamo aperto alle valutazione di una possibile apertura di una nostra filiale a Saluzzo.”

Dello stessso avviso il direttore generale Emanuele Regis: “Il principale motivo di soddisfazione, relativamente ai risultati conseguiti nell'esercizio 2024, è la capacità della danca di confermare il percorso di sviluppo intrapreso ormai da alcuni anni.

Operiamo in un sistema bancario nazionale che ha scelto di ridurre il credito che concede alla sua clientela, ma noi abbiamo scelto di intraprendere la strada opposta e sostenere le PMI, che in provincia rappresentano il 96% del totale, cosa le grandi banche non fanno più.

Infatti, il 60% della nostra attività si basa sull'erogazione del credito. Imprestiamo circa 100 milioni alle piccole e medie imprese e 85 milioni alle famiglie che vogliono acquistare la prima casa per esempio.

In ogni caso, siamo fortunati a operare in un territorio virtuoso come quello cuneese che ha tassi di discoccupazione del 3,7%, dal momento che se il territorio è ricco la Banca ne può trarre solo giovameno”.

 

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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