Ottime notizie per il turismo nel Torinese, dopo le recenti ondate di maltempo.
Risulta infatti il «tutto esaurito» per il ponte del Primo Maggio negli agriturismi della provincia di Torino.
L’agriturismo si conferma così non soltanto un luogo per un pranzo conviviale, di solito a base di prodotti genuini a Km Zero, ma viene sempre più utilizzato come struttura ricettiva di base per un soggiorno di relax.
Grazie alle previsioni meteorologiche favorevoli, si registra un vero e proprio ‘boom’, spostando più in avanti l’inizio della stagione turistica in campagna e nei borghi d’arte che, solitamente, inizia con le vacanze pasquali, quest’anno rese però incerte dalle incursioni del maltempo. Una tendenza stagionale che continuerà con i ponti di giugno e per i week-end estivi fino a autunno inoltrato.
Il territorio torinese ha un patrimonio di strutture agrituristiche sempre più ampio. Sono, infatti, arrivati a 147 gli agriturismi nel Torinese con una disponibilità totale di 1.558 posti letto e 4.526 coperti nella ristorazione. Un settore importante che integra l’offerta turistica soprattutto nelle aree che fino a pochi anni fa sembravano non vocate al turismo, oppure integra l’offerta dei Comuni tradizionalmente turistici.
«L’agriturismo – afferma il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – è il cuore della scelta di destinazione basata sull’enogastronomia e sulla gradevolezza dei paesaggi, oltre che dell’integrazione tra cultura locale, arte, storia, forma fisica, agricoltura e cucina locale». «In pratica – spiega – è il cuore di quel segmento di turismo su cui tutti i territori rurali italiano stanno puntando. Va valorizzato proprio per questo ruolo sempre più strategico nei sistemi turistici locali».
«La stagione turistica in campagna e la stagione estiva iniziano in questi ponti primaverili, soprattutto per l’arrivo dei turisti stranieri» – evidenzia Jacopo Barone, presidente di Terranostra Torino, l’associazione degli agriturismi di Campagna Amica-Coldiretti. «Terminati i mesi dello sci e delle ciaspolate, attività che interessano solo gli agriturismi in montagna e sono praticati solo da una parte dei turisti – precisa – ora iniziano i mesi del turismo di relax, del turismo enogastronomico, delle attività nella natura, anche in collina e pianura».
«Quote sempre più consistenti di turisti – conferma Jacopo Barone – scelgono di soggiornare in un’azienda agricola agrituristica perché le nostre strutture sono nel cuore dei territori da visitare e in certi Comuni rappresentano gli unici posti letto disponibili. Ma soprattutto perché amano l’atmosfera familiare, il rapporto diretto con noi agricoltori. Negli agriturismi si può trovare il tempo di imparare molte cose sugli animali, sulle coltivazioni, sulle preparazioni in cucina. Il tempo in agriturismo è piacevolmente lento e diventa un’esperienza che arricchisce il viaggio».
Complessivamente, in Italia il ponte del Primo Maggio ‘vale’ oltre quattro miliardi di euro. A tanto, infatti, dovrebbe ammontare la spesa turistica totale realizzata in questo lungo fine settimana, dal pomeriggio di mercoledì 30 aprile a domenica 4 maggio compresi.
Lo prevede una indagine di Cna Turismo e Commercio. A girare per l'Italia in questo arco di tempo saranno non meno di dieci milioni di vacanzieri. Almeno in sei milioni pernotteranno fuori casa in strutture ricettive alberghiere e/o extra-alberghiere. Due milioni e mezzo i turisti provenienti da oltre confine.
In maggioranza partiranno da Stati Uniti d'America, Europa centrale, Regno Unito e Paesi asiatici. La media dei pernottamenti è di tre notti, ma a farla salire saranno gli stranieri, che si fermeranno in media quattro notti con una tendenza alla crescita. Compatibilmente con le condizioni meteorologiche, l'aria aperta (dal mare alla montagna e ai laghi) e le scelte esperienziali faranno la parte del leone in questo ponte primaverile. Ma anche città d'arte, con visite a orti botanici e bioparchi a grande richiesta, mete enogastronomiche e centri di benessere (terme, spa e così via) sono destinati ad attrarre numerosi turisti.
Anche secondo l'osservatorio di ‘Human Company e Thrends’ la stagione 2025 si preannuncia come di consolidamento per il turismo ‘outdoor’ nel Belpaese con la previsione di 67,7 milioni di presenze: un dato in linea con l'andamento dei flussi turistici dell'ultimo anno.