Dal gran ballo alla polveriera il passo è stato breve. E con “polveriera” non indichiamo il luogo dove sta sorgendo il nuovo “Baruffi”, a Piazza, bensì ne facciamo metafora del subbuglio che si è creato nei giorni scorsi quando le notizie sugli spostamenti delle scuole superiori a Mondovì – in particolare, la possibile dislocazione dei Licei su più plessi – sono diventate di dominio pubblico. Insegnanti, famiglie, sindacati, tutti sul piede di guerra, per una situazione che molto probabilmente sullo scorso numero abbiamo reso in maniera fin troppo edulcorata.
Riassumiamo per i disattenti: a Mondovì abbiamo una scuola nuova in costruzione a Piazza che ospiterà il nuovo “Baruffi”, mentre il vecchio verrà demolito; lo spostamento dovrebbe già consentire operatività per il prossimo anno scolastico. In estate verranno realizzate nuove aule a beneficio dell’Alberghiero in piazza IV Novembre, colmando il vuoto lasciato dal crollo presso l’edificio “venti aule”. Sullo sfondo, la partita del padiglione Michelotti dell’ex-Ospedale (proprietà ASL) che secondo le intenzioni dell’amministrazione provinciale potrà divenire sede dei Licei, ovviamente con tempi incerti. La necessità di razionalizzare l’intero sistema per portare ad una situazione il più possibile equilibrata che non implichi, nel prossimo futuro, ad ulteriori spostamenti aveva fatto prevedere una “delocalizzazione” soprattutto dei Licei, con uno smembramento che porterebbe parte dei corsi nel nuovo “Baruffi” e parte nell’edificio “Rolfi” di piazza d’Armi.
Sono ore stringenti, sul tema: martedì 6 maggio alle 12 (con Piazza Grande già nelle vostre mani) i tre dirigenti delle superiori di Mondovì (Gabetti per i Licei, Garello per “Giolitti-Bellisario” e Cappotto per “Cigna-Baruffi-Garelli”) vanno infatti in audizione in Provincia per presentare una proposta congiunta relativa alla riorganizzazione. Ma ancora prima, lunedì 5 alle 18, con il nostro giornale in tipografia, si è riunito il Consiglio di istituto dei Licei, con – presumibilmente – sul tavolo l’esito della “raccolta firme” promossa dai docenti.
Le raccolte firme
Il dissenso del Collegio docenti agli spostamenti e alla ricollocazione dei Licei si è tradotto in una “raccolta firme” – in realtà una “dichiarazione di sostegno alla posizione assunta dai docenti dei Licei” – tecnicamente realizzata in un form di Google che è possibile sottoscrivere online, in “appoggio alle motivazioni dichiarate dai docenti dei Licei in opposizione all’ipotesi di smembrare la sede di Piazza IV Novembre”. Che sono queste: “Lo smembramento dei Licei su più sedi potrebbe provocare una contrazione delle iscrizioni a favore di Istituti consimili presenti a breve distanza sul territorio; la dislocazione dei docenti nei vari plessi temporanei comporterebbe un danno alla collegialità, alla socialità, alla didattica e alla gestione logistica degli orari scolastici; la cessione dei locali storici di piazza IV Novembre comporterebbe una perdita di identità e prestigio per la scuola; per la nuova sede unitaria per i Licei non ci sono al momento tempi certi di esecuzione e consegna; la proposta avanzata dall’amministrazione pubblica comporterebbe un’allocazione ingente di risorse economiche per sostenere nel giro di circa cinque anni le spese di ben due traslochi delle aule; la creazione di nuovi ambienti scolastici deve, necessariamente, tenere conto degli oneri derivanti dallo spostamento di laboratori, implementate proprio di recente grazie ai fondi stanziati dal PNRR. In ultima analisi, “la solidarietà, mai negata, ad altri Istituti che negli ultimi anni sono stati interessati da problemi logistici non può, in un’ottica di opportunità politica ed economica, giustificare la creazione di nuovi disagi per altri Istituti in nome di una incomprensibile logica di compensazione”.
Ed eccola, la risposta degli “altri Istituti”: alla proposta dei Licei si è infatti affiancata quella del “Giolitti-Bellisario”, che invece esprime sostegno alla soluzione (sottolineando come la stessa sia arrivata “dal dirigente dei Licei”) che prevede una sede unitaria per l’Alberghiero in piazza IV Novembre; una sede unitaria per il Baruffi nella scuola nuova alla Polveriera; una “rinnovata sede del liceo Classico e Artistico nella palazzina Rolfi e del liceo Scientifico e sportivo nei vicini locali della ex Polveriera”. Insomma, lo smembramento inviso ai docenti del Liceo. Il form del “Giolitti” ha la finalità “di appoggiare, finalmente e dopo quasi 10 anni, una possibile soluzione allo smembramento dell’alberghiero che ha interessato alunni, famiglie, personale docente e ATA. Una soluzione definita temporanea all’indomani della ben nota frana che ha lambito il fabbricato aule e che ha portato grave nocumento sia al territorio monregalese, che all’Istituzione scolastica. Le ragioni del sostegno alla proposta si basano principalmente su un giovamento della collegialità, della didattica, dell’organizzazione e dell’identità, nonché alle condizioni lavorative del personale docente e ATA. Insomma, allo stato attuale tanta confusione e istituti scolastici particolarmente trincerati sulle loro posizioni. Ma, ripetiamo, tutto ciò “prima” dell’incontro di martedì in Provincia.
L’incontro con gli ex-alunni
Mercoledì 30 aprile l’Associazione ex-alunni Vasco Beccaria Govone ha incontrato il sindaco e presidente della Provincia Luca Robaldo per un confronto sul futuro dei locali dei Licei. Presenti una ventina tra ex alunni e docenti: è stato un dibattito serrato e tutti hanno potuto esprimere le loro opinioni e i propri punti di vista. “Tutti i docenti hanno espresso accalorate e grandi preoccupazioni sullo smembramento che, pur essendo un passaggio, durerebbe parecchi anni e rischierebbe di fare vivere due traslochi in poco tempo che porteranno danno alla collegialità, alla didattica, alla gestione logistica e una perdita di identità e di prestigio – sottolineano dall’Associazione -. La richiesta della gran parte dei presenti è stata quella di restare nella situazione attuale in attesa della nuova sede. Chiaramente in un’ottica «civica» di collaborazione. Tutti comprendono la legittima richiesta dell’Alberghiero di avere finalmente una unificazione dell’Istituto che parta dalla dislocazione attuale delle cucine in piazza IV Novembre. Dunque, non una guerra contro altri istituti della città, ma una sottolineatura del rischio di perdita di iscrizioni e di identità. Entro il 6 maggio la provincia attende la proposta congiunta dei tre dirigenti e immediatamente dopo inizierà il percorso di comunicazione della distribuzione delle scuole, almeno per quanto riguarda il prossimo anno scolastico, con la possibilità di essere chiari nei confronti delle famiglie che intenderanno iscrivere i propri figli al Liceo di Mondovì, di cui siamo certi resterà invariato il prestigio qualsiasi distribuzione vedranno le sue aule”.
CGIL contro CISL: «Scorretti»
Fuoco e fiamme anche tra le sigle sindacali. Nei giorni scorsi i referenti regionali e provinciali della CISL Scuola Claudia Zanella, Carlo Cervi e Giorgio Bistolfi si sono confrontati con Robaldo sul tema della riorganizzazione delle superiori. “A tale riguardo – aveva comunicato a suo tempo il sindacato - la CISL Scuola ha indetto per martedì 6 maggio una prima assemblea del personale del Liceo Vasco Beccaria Govone. La riunione sarà utile per fornire le corrette informazioni sia al corpo docente sia al personale ATA ed i suoi esiti saranno oggetto, poi, di una ulteriore confronto con la Provincia. È fondamentale ascoltare il personale e riportare le diverse narrazioni all’interno degli spazi che lo stesso CCNL ci riserva; la nostra azione sindacale con e per la scuola ci impone da dare il giusto protagonismo ai diversi attori, nel rispetto delle istituzioni e dei decisori politici con i quali continueremo a conservare un dialogo proficuo per trovare soluzioni”.
Ma questo modus operandi non è stato gradito dalla CGIL che ha diramato un comunicato piuttosto duro: bene i Licei, ma le altre scuole? “Una sigla sindacale ha deciso di procedere autonomamente ad indire un’assemblea sindacale solo presso i Licei di Mondovì – evidenzia CGIL -. In qualità di rappresentanti dei lavoratori desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione riguardo tale iniziativa: abbiamo più volte richiesto un incontro unitario aperto a tutti i lavoratori delle scuole coinvolte nel piano riorganizzativo, in sostituzione dell’assemblea presso i Licei, ma tale proposta è stata fermamente e più volte rifiutata. Il problema coinvolge tre scuole, e limitare la riunione a una sola di esse rischia di apparire fazioso e di minare il principio di solidarietà che dovrebbe essere a fondamento di qualsiasi attività sindacale, oltre a configurarsi come un’azione che non rappresenta adeguatamente l’interesse collettivo dei lavoratori. Inoltre, questa scelta potrebbe generare divisioni e conflitti tra il personale della scuola, andando contro lo spirito di unità che sempre ci sforziamo di promuovere”: CGIL ha annunciato che non parteciperà all’incontro del 6 maggio “per non ricadere in un’azione che riteniamo sbagliata nelle sue finalità, scorretta nei suoi modi e irrispettosa nei confronti degli altri lavoratori della scuola. Sembra che si preferisca un incontro con i lavoratori privo dell’interlocuzione con altri rappresentanti sindacali o addetti ai lavori, privando così i partecipanti di un quadro più completo della situazione. In modo irresponsabile, tale scelta costringerà le varie sigle sindacali ad agire in ordine sparso per affrontare i problemi e individuare soluzioni alle varie questioni. Costringendoci, anziché a rappresentare tutti i lavoratori, a tutelare esclusivamente gli interessi dei propri iscritti. Nei confronti di chi deve prendere decisioni, il sindacato risulterà disaggregato, diviso e perfino contrapposto, minando così la capacità di portare avanti istanze e ottenere risultati. Si tratta, senza dubbio, della situazione peggiore che si potesse auspicare”.
Gli scenari
Difficile, al momento della redazione di questo articolo, ipotizzare quel che succederà. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte di Luca Robaldo, che riveste il doppio ruolo di sindaco e presidente della Provincia: attenderà giustamente l’evoluzione degli eventi per fare le proprie valutazioni. Anche dai Licei – che sono comunque il fulcro della questione – non giungono input precisi. È possibile, a questo punto, che si faccia retromarcia sulla proposta delle “Rolfi” e che i Licei concedano la quindicina di aule all’Alberghiero come da proposta dell’Amministrazione provinciale, per poi migrare esclusivamente al nuovo Baruffi. Nel frattempo, si conta su un’accelerata della questione Michelotti: lunedì pomeriggio la provincia ha stanziato ulteriori 1,3 milioni di euro sull’edilizia scolastica, parte dei quali potrebbero essere utilizzati per l’acquisto dell’immobile dall’ASL.