Sono sempre quattro e sono sempre gli stessi del 2023 i cuneesi che occupano dei posti nella speciale classifica dei “Paperoni” italiani che ogni anno a Ferragosto pubblica il quotidiano economico nazionale “Milano-Finanza”. Si tratta della famiglia Monge di Savigliano, leader nel mondo della produzione e commercializzazione del pet food con l’omonimo marchio, la famiglia Ferrero, proprietaria della omonima multinazionale produttrice di dolci nel mondo, di Gianfranco Sorasio, di Saluzzo, presidente e amministratore delegato della “eViso”, società digitale che utilizza la piattaforma di intelligenza artificiale proprietaria per creare valore per gli utenti ricorrenti di materie prime nel settore energetico in particolare  e di Riccardo Preve, titolare della “Preve Costruzioni Spa”, società leader nel mondo delle costruzioni stradali e civili con sede a Roccavione. La classifica considera il valore delle partecipazioni azionarie di quelli che la rivista definisce i “Paperoni” italiani nel mondo (che quest’anno è scesa a 137 miliardi dai 145 dello scorso anno), ovvero gli uomini e le donne con le maggiori consistenze azionarie a Piazza Affari testate alla chiusura dei mercati dello scorso 2 agosto. La Famiglia Monge, di Savigliano, in virtù della partecipazione in Mediobanca, si è attestata con un valore di quota ordinaria di 133,5 milioni di Euro con un incremento del 16,4% rispetto allo scorso anno. La Famiglia Sorasio, guidata da Gianfranco Sorasio, per la partecipazione diretta nella società “eViso”, quotata in borsa, ha fatto registrare un valore di 91,9 milioni di Euro, anche qui con un considerevole incremento rispetto all’anno precedente del 109,2%.    La Famiglia Ferrero, a capo della multinazionale dolciaria di Alba ha invece attestato partecipazioni (anche qui in Mediobanca) per 78,4 milioni di Euro con un incremento del 16,4% rispetto allo scorso anno. Confermato nella classifica dei “Paperoni” italiani anche l’imprenditore Riccardo Preve di Cuneo, leader del mondo delle costruzioni stradali e civili, in virtù della partecipazione in Banca Ifis (dove è secondo azionista dopo la famiglia Furstemberg), con un valore di quota ordinaria di 36,3 milioni di Euro, incrementata dallo scorso anno del 37,7%.