Da Torino alla Somalia, dalle aule dei tribunali alle piantagioni di oppio in Thailandia: sono quattro le diverse realtà e personalità che, per il contributo a favore del bene comune e del senso civico, saranno insignite del Premio Internazionale Res Publica 2024, sotto il tema “reagire a un mondo incattivito”.
Il premio, che sarà consegnato domani, sabato 26 ottobre, nella Chiesa della Missione di Mondovì, mette in luce eccezionali azioni a sostegno della buona gestione della vita pubblica. L’obiettivo e’ stimolare governanti e governati affinché senso civico, integrità e professionalità prevalgano.
Il premio e’ rappresentato dalla Circolarità del bene, una scultura bronzea dell’artista Riccardo Cordero.
Il Premio Res Publica 2024, per il comparto «Solidarietà e Inclusione» è assegnato all’Arsenale della Pace di Torino, movimento di ispirazione cattolica dedito alla pace, ai poveri e alla preghiera.
«Ammirevole è lo sforzo di promuovere lo sviluppo umano affinché le persone svantaggiate possano vivere in dignità», spiega la giuria del Premio. «Contando su una vasta rete organizzativa, l’Arsenale coniuga, nell’ispirazine come nell’operato, i presupposti fondamentali del Premio: protezione del prossimo e del bene comune».
Per la sezione «Diritti e Dignità delle Donne», la giuria assegna il Premio al Centro Elman per la Pace e i Diritti Umani (Elman Peace and Human Rights Center), con sede a Mogadiscio, Somalia. Fondata nel 1990 la Fondazione Elman promuove pace e sviluppo, per responsabilizzare le popolazioni socialmente emarginate. In particolare, la giuria riconosce all’attivista somala Llwad Elman, responsabile dei programmi del Centro, il merito di gestire uno straordinario impianto socio-etico a costo di rischi personali. «In una
regione dilaniata da violenza e soprusi, Llwad Elman dimostra impegno responsabile, che promuove dignità e assistenza alle donne vittime di ingiustizie”.
Il premio «Difesa della Sicurezza sul Lavoro» e’ assegnato al giudice Raffaele Guariniello. «La protezione del lavoratore, a volte in difficili condizioni di attività, è garantita dalla Costituzione oltre che dal senso comune: eppu-
re l’Italia registra il maggiore numero di vittime civili tra i paesi avanzati», commenta la giuria assegnando il premio.
«Il giudice Guariniello dimostra di comprendere che la situazione necessita rimedio, promuovendo sicurezza e dignità nel lavoro».
Per la categoria «Pianeta e Umanità» la giuria premia la Fondazione Mae Fah Luang, fondata nel 1972 in Thailandia che assiste le minoranze etniche nel nord del paese, che da secoli soffrono violenza e sfruttamento. Il lavoro promosso dal presidente Khun Chai (scomparso nel 2021), e poi dal figlio Disnadda Diskul, ha portato alla distruzione delle coltivazioni di droga nel Triangolo d’oro tra Thailandia, Laos e Myanmar, dove le piante di oppio sono state sostituite da alberi da frutto. «La fondazione dimostra che e’ responsabilità di ognuno proteggere il pianeta e l’umanità. Non c’e’ esempio migliore di promozione della res publica», spiega la giuria.
L’evento e’ proposto sotto il tema Reagire a un Mondo Incattivito. Presieduto dall’editorialista Dario Fabbri, la manifestazione e’ preceduta da un intervento della giornalista Stefania Battistini. Al termine il pubblico potrà interagire con i premiati, in un dibattito arricchito da filmati e registrazioni.