Nel pomeriggio di mercoledì 18 giugno, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo, si è svolta la presentazione alla stampa, alle autorità e alla cittadinanza del libretto manoscritto dell'opera: La forza del destino (1861) di Francesco Maria Piave, corredato da numerose note autografe di Giuseppe Verdi.
Si tratta di un documento unico e prezioso, riaffiorato dal passato e svelato per la prima volta lo scorso dicembre a Milano presso il Teatro alla Scala, in occasione della Prima, dedicata nella stagione 2024/2025 proprio all'opera: La forza del destino. “Con grande gioia – dichiara il proprietario, Carlo Hruby, cittadino onorario di Varallo - ho deciso di donare questo cimelio per la storia della musica, ma anche la cultura italiana, alla Città di Varallo, località alla quale sono legato da un profondo affetto. Negli anni ho potuto apprezzare l'attenzione e la sensibilità che questa città piccola, ma ricca di tesori storico-artistici, dimostra nei confronti della cultura e dell'arte. Il mio augurio è che questa donazione possa rappresentare uno stimolo per gli amanti di Verdi, e non solo, a visitare questa affascinante città, da sempre legata alla musica, all’arte e alla bellezza”.
La presentazione è stata aperta dai saluti del Sindaco di Varallo Pietro Bondetti: “Questa donazione si iscrive a pieno titolo all’interno del patrimonio culturale, ricco e vivace, della nostra Città, e non possiamo che esserne fieri e riconoscenti. Il donatore e il fluire degli eventi ci hanno condotto a vivere questo evento in un periodo particolarmente importante per la nostra Città: ci troviamo, infatti, nel pieno dei festeggiamenti per l’anniversario del Millennio della Città, Varallo quest’anno è Città Europea dello Sport e si appresta ad inaugurare la sua 49 Alpàa, evento centrale dell’estate valsesiana”. Il Sindaco ha offerto come simbolico pensiero di riconoscenza la Cartolina del Millennio con l’Annullo Filatelico speciale, stampata in tiratura limitata. Il Vice Sindaco, Eraldo Botta, che ha seguito da vicino la scelta del Dottor Hruby di fare questo importante dono alla città, dopo averlo ringraziato ha ricordato che a breve si aprirà il cantiere per il restauro della Parete Gaudenziana, finanziato dal Ministero della Cultura: “Il primo in cinquecento anni”, Enrica Poletti, Assessore alla Cultura del Comune di Varallo, amante dell’Opera, ha sottolineato che questa donazione è per lei un doppio regalo.
Il Direttore della Biblioteca Civica “Farinone-Centa”, Piera Mazzone, ha illustrato l’importante contesto bibliografico in cui si inserirà questo manoscritto, che sarà custodito accanto al Libro dei Misteri di Galeazzo Alessi, al libretto della Bohème, con dedica autografa di Giacomo Puccini alla famiglia Ottina di Varallo e al prezioso violino De Barbieri di proprietà della Biblioteca.
L’importante documento verdiano è stato presentato da Laura Nicora, CTU presso il Tribunale di Milano e cultrice di Metodologia della Ricerca Bibliografica presso l'Università degli Studi di Pavia, che per prima l’ha scoperto e ne ha intuito l’immenso valore storico e culturale: “Si tratta di un manoscritto di 85 bifolii a righe con filigrana delle dimensioni di 330x215 mm su cui Piave ha scritto a inchiostro nero, matita grigia e matita rossa – ha sottolineato Laura Nicora – Il libretto riporta diverse versioni successive, numerosissime correzioni, ripensamenti e riversificazioni e presenta diversi interventi autografi di Verdi. Sul frontespizio si legge la scritta, non di pugno del Piave: 'Deve conservarsi per provare con essa quanto faceva lavorare / il Verdi per un libretto'. Come ho anche indicato nella perizia del manoscritto, il 3 giugno del 1861 Verdi firmò il contratto con il Teatro di San Pietroburgo per la rappresentazione di un’opera da mettere in scena l’anno seguente. Da qualche tempo, il maestro stava infatti pensando alla trama, e all’amico napoletano Torelli scrisse: 'Bisogna che mi metta a studiarmi il soggetto” (3 maggio 1861). Il 18 giugno informò il tenore Enrico Tamberlick che si sarebbe messo a lavorare a La forza del destino e due giorni dopo avvisò Piave: 'Sei tu pronto a venire a Busseto per metterti al lavoro del libretto verso la metà di luglio?'. Le carte qui presentate sono il frutto del lavoro di quei giorni”.
Laura Nicora ha introdotto il mondo dell’opera in quegli anni, molto diverso dall’attuale: “Il teatro era un’occasione per socializzare ci si poteva muovere, le luci restavano accese e si poteva seguire l’opera con il libretto. Il libretto, nato dalla collaborazione tra il librettista che scriveva i testi e il musicista che componeva la musica: Verdi ebbe un rapporto particolare con i librettisti con i quali lavorava sempre a stretto contatto: leggeva, correggeva, riguardava, ricontrollava: e tutto questo è ben visibile nell’esemplare manoscritto varallese. Sono rarissimi i libretti manoscritti di opere verdiane, questo è l’unico esemplare conosciuto di una versione preliminare di un’opera di Verdi”
Marzia Pontone, Soprintendente ai Beni Archivistici e Librari del Piemonte e della Valle d'Aosta, che ha curato e ha seguito l'operazione di notifica del manoscritto, richiamandosi ai principi della Convenzione di Faro, ha ribadito che: “I beni culturali sono importanti per i significati e gli usi che le persone attribuiscono loro e per i valori che rappresentano: qui in Valsesia sono rimasta colpita dall’accoglienza dell’intera Comunità varallese, oltre che dall’eccezionalità del bene donato, restituito al patrimonio pubblico, grazie alla generosità di un mecenate, ma anche di un’intera famiglia, che ha agito pensando al patrimonio come attivatore di Comunità, portatore di uno sguardo nuovo sul patrimonio musicale che in Biblioteca è già conosciuto e rappresentato”.
Significativa è stata la presenza di Paolo Sirito, Direttore della Biblioteca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove è stata fatta la digitalizzazione del manoscritto, realizzata con una scansione ad altissima definizione, utilizzando lo scanner planetario Metis Gamma.
Il Comandante dei Carabinieri del Reparto Operativo di Alessandria, il Tenente Colonnello Silvio Mele, che per sette anni ha guidato i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, ha ricordato che il bene culturale è l’unico bene al mondo che può variare il suo valore economico in base all’importanza che noi gli attribuiamo: “Oggi questa donazione non è semplicemente un fascicolo di carta, ma un valore straordinario, donato da una famiglia straordinaria”.
Al termine della presentazione, nella stessa Sala Conferenze della Biblioteca, si è tenuto il Consiglio Comunale con un unico punto all’ordine del giorno: l’accettazione della prestigiosa donazione, approvata all’unanimità.