Giovedì mattina presso il Museo della Ceramica di Mondovì Piazza è stato ufficialmente consegnato il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni” alla famiglia Castagnino, che diede accoglienza e protezione a Marco Levi – ultimo degli ebrei di Mondovì – durante la persecuzione, salvandolo dalla deportazione in Germania. Le medaglie e le benemenerenze sono state assegnate dall’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme «Yad Vashem», con la presenza dell’ambasciatore Raphael Singer, capo dipartimento degli affari economici e scientifici a Roma. Alla cerimonia presenti anche Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, Ermanno Tedeschi presidente della Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovì, il suo presidente onorario Guido Neppi Modona, e gli amministratori comunali: il sindaco di Mondovì Luca Robaldo, l’assessore alla Cultura Francesca Botto, i consiglieri comunali Cesare Morandini (che aveva promosso un’iniziativa in memoria degli eventi per celebrare la famiglia Castagnino), Laura Gasco e Rocco Pulitanò, i sindaci Emiliano Negro e Iole Caramello, rispettivamente di Roburent e Frabosa Soprana, dove visse la famiglia Castagnino, oltre al prefetto e al questore di Cuneo e alle Forze dell’ordine. Donatella Regis ha ricordato con commozione i nonni Giovanni Castagnino  - nato nel 1886, carbonaio e agricoltore – con la moglie Maria Vinai, che accolsero Marco Levi per venti mesi, dall’ottobre del 1943 all’aprile del 1945, nella propria casa a Campi Manera, nel Comune di Roburent ai confini con Frabosa. E lo nascosero proteggendolo anche nel corso di numerose perquisizioni e rastrellamenti.