Come avviene da qualche anno, almeno dalla ripresa della manifestazione dopo lo stop della pandemia, anche quest’anno non mancano le polemiche a Fossano intorno al Palio relative alle decisioni dell’Amministrazione Comunale sull’evento, non sulla gara in se’ ma sugli aspetti logistici, tecnici, di sicurezza e sui costi.
In particolare, le proteste riguardano in generale le modalità con cui il Comune prende le decisioni senza confrontarsi con i borghi e con le tifoserie, che sono la vera anima del Palio, senza cui l’evento non potrebbe esistere, ma entrano anche nel merito.
Infatti, quest’anno ad entrare nel mirino è l’aumento del costo dei biglietti per assistere al Palio, considerato eccessivo:
Infatti, lo scorso anno l’ingresso alla serata dei Giochi Popolari del venerdì era libero, mentre il biglietto intero per la Giostra de l’Oca del sabato fissato a 17 euro.
Quest’anno, invece, per assistere ad entrambi gli eventi con biglietto intero bisogna sborsare 27 euro: 24 euro per l’ingresso al sabato sera + 3 euro per l’ingresso al venerdì che il Comune ha fatto tornare a pagamento come era qualche anno fa, ma allora il ticket era giustificato dallo spettacolo dei fuochi artificiali che successivamente è stato cancellato dalle ultime Amministrazioni Comunali.
Invece, il biglietto ridotto per gli anziani over 65 anni e per i bambini sino a 11 anni è stato mantenuto a 10 euro.
Questo aumento di 10 euro da un anno all’altro (pari al +58,82% !) per le 2 serate e di 7 euro per la sola serata clou del sabato (pari al + 41,12%) ha suscitato proteste e polemiche sia da parte dei Borghi sia, sopratutto da parte dei giovani delle tifoserie, che hanno espresso il loro profondo disappunto sfociato la scorsa settimana con l’affissione di uno striscione di protesta di fronte al municipio in piazza Duomo. Lo striscione recitava <27 euro per il biglietto è una mancanza di rispetto> è comparso all’improvviso ed è stato fatto rimuovere in breve tempo dall’Amministrazione, probabilmente punta nel vivo, ma intanto era già diventato virale sui social.
Le proteste delle tifoserie e degli appassionati del Palio oltre all’aumento notevole del costo del biglietto intero
riguardano anche, come già lo scorso anno, la gestione dei biglietti perchè i 40 riservati alle tifoserie e i 100 dati ad ogni borgo (in totale 980 tagliandi) sono considerati non abbastanza per garantire a tutti i tifosi di poter assistere al Palio: infatti le tifoserie più numerose contano oltre un centinaio di partecipanti.
Per venire incontro a queste esigenze la vendita dei biglietti restanti (tranne quelli che il Comune si riserva per inviti, ospiti e autorità), poco più di migliaio circa è stata affidata alla Pro Loco Fossano, espressione degli stessi 7 Borghi fossanesi, per evitare i problemi e le proteste avvenute lo scorso anno con la vendita in municipio andata sold out in pochissime ore.
L’altro aspetto che le proteste prendono in considerazione è che non si comprendono le cause dell’aumento del costo dei biglietti, dato che la manifestazione è rimasta sempre uguale da parecchi anni, e considerato che può contare su un generoso contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano.
Inoltre, la questione di fondo che non è ancora stata affrontata è quella sul significato del Palio di Fossano: se deve prevalere la sua valenza turistica e portare spettatori da fuori città, come sembrerebbe essere nelle intenzioni dell’Amministrazione, oppure se deve essere più importante il suo valore come grande manifestazione popolare della nostra città in cui i protagonisti sono i Fossanesi, i tifosi, i volontari dei 7 borghi, i figuranti e chi lavora tutto l’anno per il Palio e quindi a loro deve essere data la priorità di assistere all’evento.
Alla base di tutto questo è poi da considerare se non sia tecnicamente possibile aumentare i posti per il pubblico nell’arena di piazza Castello ampliando le tribune (che in passato erano più grandi) oppure se
sia una questione di costi che il Comune non vuole o non sa affrontare.
Alcune di queste perplessità e il significato delle proteste è stato espresso il una lettera aperta pubblicata dalle tifoserie unite dei 7 Borghi Fossanesi ed avallata anche dai Comitati di Quartiere: la pubblichiamo integrale a lato in modo che i lettori abbiano più elementi per esprimere il loro giudizio.
Da parte nostra ci permettiamo una solo considerazione: queste proteste, le prese di posizione dei tifosi e degli appassionati del Palio, l’andare a ruba dei biglietti, dimostrano come la manifestazione sia davvero molto amata dai Fossanesi, perchè è l’unico grande evento in città che vede protagonista la gente comune.
E questa passione è molto superiore a parecchi altri eventi promossi dal Comune che coinvolgono minore partecipazione e attenzione da parte dei Fossanesi, anche se comportano per le casse comunali spese importanti, spesso superiori a quanto il Comune investe nel Palio.
Di conseguenza valorizzare il Palio o meno, considerarlo un’atttazione turistica o un momento di espressione e di coesione della nostra comunità è una scelta politica che andrebbe fatta da chi amministra confrontandosi con chi, i Borghi e i tifosi, del Palio sono i veri protagonisti, senza i quali l’evento sarebbe senza un vero significato.
Le proteste e la presa di posizione delle tifoserie, avallata dai 7 Borghi, sono espresse in una lettera pubblica rivolta ai Fossanesi che pubblichiamo a lato.