Festa del 2 giugno a Bra, valori di libertà da difendere e promuovere

Importante e partecipata cerimonia pubblica per il compleanno della Repubblica

03/06/2025
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Votarono per la prima volta le donne italiane il 2 giugno del 1946 quando gli elettori scelsero tra monarchia e repubblica. Settantanove anni fa, il popolo italiano, attraverso un referendum istituzionale, tracciò una rotta e plasmò il proprio futuro, dando vita alla Repubblica. A partire da quel momento, il 2 giugno è la Festa degli Italiani, il simbolo della ritrovata libertà e unità.

Come da tradizione, la città di Bra ha vissuto i momenti celebrativi istituzionali con una cerimonia pubblica in piazza Caduti per Libertà, con l’intervento delle autorità. Insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma al completo, ai festeggiamenti c’erano il sindaco Gianni Fogliato, una numerosa rappresentanza politica e larga partecipazione di persone.

Causa maltempo, la festa si è poi spostata nella sala consigliare, dove è stata conferita a tutti i sindaci della città dal 1945 ad oggi (ai famigliari per quelli che oggi non ci sono più) una pergamena commemorativa, come da iniziativa proposta dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Comitato Resistenza e Costituzione per l’80° anniversario della Liberazione, celebrato il 25 aprile scorso.

Emozione e commozione soprattutto quando il diploma è finito nelle mani della nipote di Achille Carando, sindaco designato dal C.l.n. dal 01.05.45 al 15.07.1945.

Tutti insieme per fare memoria di un evento storico che portava con sé l’importante ventata di libertà e democrazia dopo il ventennio fascista.

Volgendo lo sguardo a quel passato ci si accorge di quanto cammino sia stato fatto dalla Repubblica per garantire agli italiani democrazia, libertà, benessere, giustizia, diritti, qualità della vita. Di quanti ostacoli siano stati superati quando è prevalsa la coesione, il senso di responsabilità, la lungimiranza.

Oggi, purtroppo, la lezione amara dei conflitti del secolo scorso sembra dimenticata, ponendo in discussione i fondamenti stessi della nostra società, a partire dalla coesistenza pacifica.

Per questo più forte che mai si deve alzare la voce dei popoli in modo che la ragione prevalga e si fermino le armi. Perché il 2 giugno ci ricorda che la libertà è responsabilità.

Il referendum

La nascita della Repubblica Italiana passa attraverso il voto popolare, un referendum per decidere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta il suffragio fu universale, poterono andare alle urne anche le donne. Erano il 2 e 3 giugno del 1946. Gli italiani furono chiamati a votare per decidere quale forma di governo volevano dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Fra Repubblica e Monarchia vinse la prima con due milioni di voti in più (12.717.923 voti contro i 10.719.284 a favore della forma monarchica) e ci fu il conseguente esilio dei Savoia con la partenza di re Umberto II il 13 giugno. Al Nord prevalse la Repubblica, al Sud furono più i voti per la Monarchia.

L’annuncio

«Mercoledì 5 giugno. Dopo ore di perplessità, i primi risultati del referendum cominciano a comparire nelle edizioni straordinarie. L’Italia è Repubblica… I corrispondenti dei giornali di tutto il mondo sono raccolti intorno al tavolo donde il ministro Romita diffonde per radio l’annunzio semi-ufficiale. Si posseggono gli scrutini di 34.112 sezioni su 35.320. La Repubblica ha due milioni di voti di vantaggio». Il notiziario della settimana Incom conservato dall’Istituto Luce lo raccontava così.

L’assemblea costituente

Nelle stesse giornate di voto venne eletta l’Assemblea Costituente, che aveva il compito di scrivere la nuova Costituzione. Nell’Assemblea erano rappresentate principalmente la Democrazia Cristiana, primo partito con il 35,2%, il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano. La presidenza andò a Giuseppe Saragat. Fra gli eletti 21 donne. Presidente provvisorio della Repubblica fu il giurista liberale Enrico De Nicola, dal 28 giugno 1946 al 31 dicembre 1947. Dal 1° gennaio 1948 divenne il primo presidente della Repubblica Italiana. Alcide De Gasperi fu invece il primo presidente del Consiglio.

Il giorno della festa

La festa della Repubblica si è celebrata per la prima volta il 2 giugno 1948 con la parata delle forze militari a Roma. Solo una volta non si è fatta nella capitale. Era il 1961 e a Torino si festeggiarono anche i 100 anni dell’unità nazionale. La crisi degli anni Settanta colpì anche la festa. Dal 1977 al 2001 la celebrazione venne spostata alla prima domenica del mese, dove per risparmiare si evitava una festa infrasettimanale. Il 2 giugno è tornato ad essere giorno festivo con una legge del 2000.

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