Erwitt e Doisneau: la magia di un Novecento reso immortale dalle fotografie
Mostre visitabili a Caraglio e Saluzzo fino al febbario 2025
Sono state inaugurate nei giorni scorsi due delle mostre fotografiche più attese della stagione: “Robert Doisneau. Trame di vita”, visitabile al Filatoio di Caraglio fino al 23 febbraio 2025, ed “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole”, ospitata nelle sale della Castiglia di Saluzzo sempre fino al 23 febbraio. La prima esposizione è curata da Gabriel e Chantal Bauret. Tutte le fotografie esposte, a partire dalla prima scattata nel 1929 ad appena diciassette anni, riproducono molto bene lo spirito attento e curioso con cui Doisneau ha raccontato il mondo che vedeva e viveva intorno a lui. Il grande maestro francese, dagli anni Trenta lega il suo nome ai numerosi lavori svolti su incarico di importanti realtà industriali, come la Renault, per documentare l’evoluzione del mondo produttivo e delle manifatture francesi della seconda metà del XX secolo. E proprio su questo aspetto ancora poco indagato dell’autore si concentra la prima parte del percorso espositivo attraverso un nucleo di fotografie provenienti dal reportage realizzato nel 1945 nella manifattura tessile di Aubusson, nella Francia centrale, su commissione della rivista Le Point. Questa sezione, per la prima volta raccontata in una mostra, rende il progetto espositivo del Filatoio un unicum originale rispetto a quanto finora sviluppato intorno alla figura dell’artista. Gli scatti dei laboratori di arazzi esposti sono particolarmente significativi e documentano il rinascimento della manifattura nella cittadina francese, andando a ricreare un immediato e naturale legame con gli spazi del Filatoio, stimolando spunti di riflessione sulla sua storia e sui cambiamenti avvenuti nei decenni centrali del secolo scorso nel mondo del lavoro.
Dal Dopoguerra, Doisneau torna a rappresentare la vivacità della vita parigina prediligendo i luoghi a lui più cari, come le banlieue, essendo nato nel sobborgo di Gentilly e residente nel quartiere di Montrouge. Nascono, così, lavori pervasi di umorismo e leggerezza, in cui la strada è il palcoscenico preferito e la gente comune il soggetto privilegiato, per arrivare a trasmettere scene di ordinaria quotidianità nella capitale francese. Il rapporto con la città di Parigi e i suoi sobborghi resta sempre centrale nel lavoro di Doisneau, ma negli anni a seguire il suo obiettivo entra anche all’interno dei bistrot, di cui il fotografo è frequentatore insieme ad amici, per riprendere immagini di festa e di ritrovata normalità dopo il periodo nero del conflitto. Questo senza abbandonare mai il tema della strada che resta per lui centrale e che fa da sfondo alla sua fotografia più celebre, il Baiser de l’hotel de ville, inizialmente commissionatagli dalla rivista americana Life per un servizio sull’amore nella Ville Lumière.
In mostra a Caraglio non mancano, poi, fotografie che raccontano un altro grande tema che da sempre ha affascinato Robert Doisneau, ossia l’infanzia e i bambini immortalati a scuola o in scene di vita comune e di gioco, con immagini piene di tenerezza e vitalità. Si arriva così agli anni Settanta quando la rivista americana Fortune invita Doisneau a realizzare un progetto sul tema della vita quotidiana in una ricca residenza di Palm Springs, in California.
La seconda, invece, curata da Biba Giacchetti, è un omaggio al grande fotografo poco dopo la sua morte, avvenuta nel novembre 2023. Di origini europee (figlio di ebrei russi), nato a Parigi e cresciuto a Roma, e infine naturalizzato statunitense, Erwitt è stato uno dei grandi narratori del Novecento. Una selezione di circa cento immagini, suddivise in sette sezioni, ripercorre l’intera carriera dell’autore franco-americano e da cui emerge un intenso spaccato della storia e del costume del XX secolo, documentato da Erwitt con la sua tipica ironia, pervasa da una vena surreale e romantica.
In mostra, dai celebri ritratti di Marilyn Monroe, Che Guevara, Jack Kerouac, Marlene Dietrich, alle fotografie che testimoniano alcuni dei momenti più emblematici della storia secolo scorso: il diverbio tra Richard Nixon e Nikita Chruščëv, il funerale di John Fitzgerald Kennedy, la sfida fra i pugili Joe Frazier e Muhammad Alì. E ancora, gli scatti più apprezzati dal pubblico per la loro forza poetica, come il California Kiss, o quelli più intimi e privati, come il ritratto della sua primogenita neonata, distesa sul letto, con la madre che la osserva. A concludere la visita, una sezione dedicata agli ineffabili cani, metafore antropomorfe della condizione umana.
Attraverso l’obiettivo di Doisneau e di Erwitt i visitatori ripercorrono le grandi tappe del «secolo breve»: dalla Seconda guerra mondiale al funerale di Kennedy, passando per lo sport, lo spettacolo, ma anche la quotidianità, gli usi e i costumi di un tempo perduto ma mai dimenticato.
L‘uso sapiente del bianco e nero e del colore e la costruzione di una narrazione rendono particolarmente ricchi i percorsi espositivi, che presentano un’antologia di due degli artisti più conosciuti e amati nel mondo della fotografia.
«Il senso stesso di scattare fotografie è quello di non dover spiegare le cose a parole».
La mostra «Robert Doisneau. Trame di vita» sarà aperta giovedì e venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi, dalle ore 10.00 alle 19.00. I biglietti sono acquistabili in prevendita su ticket.it o presso la biglietteria del Filatoio (via Matteotti 40): intero 12 euro, ridotto 9 euro. Previste tariffe agevolate per gruppi e scuole.
Per permettere ai più giovani di esplorare l’opera di Robert Doisneau, in modo interattivo e creativo, sono state ideate cinque proposte didattiche rivolte alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado consultabili sul sito fondazioneartea.org. Per dettagli e prenotazioni scrivere a info@fondazioneartea.org o telefonare allo 0171/1670042 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00).
Ingresso ridotto, inoltre, per chi esibisce il biglietto della mostra “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” dal 19 ottobre al 23 febbraio alla Castiglia di Saluzzo.
La Castiglia di Saluzzo (piazza Castello, 1) accoglierà i visitatori di “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” dal 19 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025 con orario: venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 alle 19.00. I biglietti sono acquistabili in prevendita su ticket.it o presso la biglietteria dello spazio museale: intero 12 euro, ridotto 9 euro. Previste tariffe agevolate per gruppi e scuole. Sono previste, inoltre, proposte didattiche per le scuole di ogni ordine e grado. Per info e prenotazioni: musakids@itur.it.