Cuneo capoluogo: quali responsabilità per questo ruolo centrale

Interrogazione sulla città epicentro del territorio

Valentina Sandrone 01/11/2024
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Cuneo è indubitabilmente il capoluogo, l’epicentro geografico e amministrativo della provincia, ma cosa ne è del suo ruolo di centro politico e decisionale? Questo è il quesito che Giancarlo Boselli degli Indipendenti ha posto durante la seduta del consiglio comunale di lunedì sera, una domanda capace di racchiudere in sé i numerosi temi specifici poi affrontati nella discussione a venire, dal traforo del Tenda al nuovo ospedale.
Di «autorevolezza politica» di sindaci che sanno imporsi sul territorio di riferimento e tenere sotto controllo situazioni inaccettabili per la città parla Boselli nella presentazione dell’interrogazione. E poi un altro affondo ancora, con un riferimento niente affatto velato alle «photo opportunity», pur riconoscendo alla sindaca una partecipazione non comune agli eventi cittadini.
A fare seguito è Ugo Sturlese, consigliere di Cuneo per i Beni Comuni, che rileva una certa indecisione nell’amministrazione. La città viene così descritta come l’emblema di maggioranze ibride, variabili, non chiaramente posizionate, una mancanza di visione per il futuro. Ovviamente di diverso avviso la maggioranza, per la quale interviene Claudia Carli del PD. Domande e illazioni da campagna elettorale, a fronte di una città, Cuneo, che nel suo ruolo di capoluogo sa imporre la sua presenza. Il capoluogo con più under 35 in organico, un’economia in grado di superare anche la storica città industriale di Torino, un’amministrazione che fa tutto ciò che è in suo potere, ma che non può assumere sulle spalle le responsabilità provinciali, regionali e nazionali, si vedano ovviamente il Tenda e l’Asti-Cuneo.
Chiude il dibattito la sindaca Patrizia Manassero, che risponde all’interrogazione.
I temi qui posti all’attenzione del consiglio hanno una profondità capillare che affonda nei 20, 30 anni di lavoro, alcuni di questi si proiettano inevitabilmente sul futuro, altri invece affondano le loro radici nel passato, ma allora di chi è questa presunta responsabilità? Le amministrazioni precedenti hanno sempre lavorato per il bene, con sindaci capaci e spesso riconfermati insieme alla loro amministrazione. L’attuale Giunta, poi, è stata ospite di alcune manifestazioni di calibro nazionale, in particolare un festival di architettura e urbanistica a Torino e City Vision, festival sull’innovazione digitale, a Padova. Se ne rileva come Cuneo sia molto conosciuta in entrambi gli ambiti e, più in generale, nelle comunità che lavorano per costruire il futuro delle città: i professionisti dell’architettura, dell’urbanistica, della rigenerazione, dell’innovazione. La città rappresenta così un insieme di amministratori  che non sono né invisibili, né muti, ma che portano avanti progetti importanti.
Insomma, il futuro di Cuneo non è solo mangiare castagne annaffiate nel tartufo, si potrebbe sostenere con una sardonica battuta, per quanto questo segni, peraltro, l’impegno delle due città a superare contrapposizioni che nessuna delle due vuole e in cui nessuna delle due si sente rappresentata.
L’impegno nelle infrastrutture, nella riqualificazione del centro storico, nel progresso digitale, e ovviamente nel superamento di presunti provincialismi enogastronomici rimane forte. Si pensi al lancio, avvenuto a Torino nella cornice di Terra Madre, dell’Atlante del Cibo nell’area metromontana del cuneese, posto alla base della condivisione osmotica di eccellenze e competenze tra capoluogo e territori limitrofi.  Ma allora Cuneo dove va? L’interrogativo resta aperto, quel che è certo è dove resta. Nel cuore pulsante, e forse un po’ nell’occhio del ciclone. Cuneo rimane il capoluogo di un territorio privilegiato, anzi privilegiatissimo, stando alle recenti statistiche su andamento economico e gettito fiscale. E da questa posizione privilegiata, sorella maggiore tra le altre, può provare a fiutare il vento del domani, provando, perché no, a fare la voce grossa quando qualcuno mette in un angolo la sua numerosa famiglia.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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