Confindustria Cuneo: pronti per nuove sfide e frontiere
Oltre 350 persone per l’evento annuale. Grandi ospiti del mondo dell’impresa e dell’informazione
Mariano Costamagna, Emma Marcegaglia, Marco Gay, Andrea Amalberto e Giuiana Cirio
«In un mondo che alza nuovi muri, le imprese cuneesi cercano strade, si spingono oltre, varcano frontiere. E Confindustria Cuneo sarà sempre al fianco di chi vuole attraversare le frontiere. Continuiamo, quindi, a camminare insieme, consapevoli che ogni traguardo superato qui diventa un esempio per tutta l’Italia». È il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria Cuneo, Mariano Costamagna, nel corso dell’Assemblea annuale dell’Associazione, intitolata “Frontiere: storie di imprese senza confini”, che si è tenuta martedì 10 giugno, a Cuneo. Un appuntamento molto partecipato, con oltre 350 tra imprenditori, autorità e rappresentanti del mondo economico, che ha restituito l’immagine di un sistema industriale cuneese vitale, coraggioso e pronto a confrontarsi con i nuovi confini.
«Il tema delle frontiere - ha osservato il direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio - ci interroga costantemente, perché i confini, siano essi geografici, tecnologici, culturali o etici, non sono mai statici, ma si spostano, si ridefiniscono, evolvono con noi. Pensiamo alla famiglia, all’innovazione, ai diritti: ciò che ieri sembrava un limite invalicabile, oggi è spesso un nuovo punto di partenza. Come sistema industriale, siamo chiamati a confrontarci con queste trasformazioni: le imprese cuneesi lo fanno ogni giorno, governandole con responsabilità e visione, per costruire un progresso che sia davvero condiviso, inclusivo e orientato al benessere collettivo».
In tutto questo Confindustria Cuneo gioca un ruolo sempre più centrale: negli ultimi cinque anni, più di 400 aziende hanno scelto di associarsi, portando l’Associazione a rappresentare oltre 1.200 imprese e 60mila addetti. È un aspetto evidenziato dal presidente Costamagna nella sua relazione, una sorta di bilancio di metà mandato: eletto nel 2023, l’imprenditore cheraschese resterà in carica fino al 2027.
«Posso riassumere la nostra azione in cinque termini chiave - ha dichiarato Costamagna - cultura d’impresa, ovvero il nostro marchio; visione, la guida per i prossimi investimenti; condivisione, la condizione per essere più forti; risorse umane, il vero valore aggiunto; made in Italy e made in Cuneo, la leva per la crescita». «Per poter continuare a crescere - ha proseguito - è però fondamentale poter contare su un’Europa davvero unita, capace di superare le rigidità ideologiche e di concludere accordi fondamentali come quello con il Mercosur. Al tempo stesso, ci aspettiamo un’Italia che sostenga l’industria con una strategia condivisa, tempi certi e un piano di sviluppo industriale concreto, oltre a misure strutturali per ridurre il divario sui costi energetici e per detassare salari e premi produttività. Detto ciò, siamo convinti che la qualità del made in Italy sia più forte anche dei dazi, perché si fonda sul valore delle competenze umane, un patrimonio da proteggere e promuovere, come dimostra anche il percorso avviato dalla neonata Fondazione Industriali».
Il presidente di Confindustria Cuneo è intervenuto nella prima parte dell’Assemblea pubblica, svoltasi nel Centro Incontri della Provincia. L’evento si è aperto con l’esecuzione degli inni d’Europa e d’Italia, cantati dal Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino, diretto dal maestro Claudio Fenoglio, che è anche direttore artistico dell’associazione culturale cuneese Polimnia.
A seguire, i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del presidente della Provincia Luca Robaldo e della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, che hanno sottolineato il valore della collaborazione tra pubblico e privato e ribadito l’impegno delle istituzioni nel sostenere l’iniziativa imprenditoriale, in un’ottica di benessere collettivo e attrattività territoriale.
Spazio quindi ai talk con protagonisti di primo piano del mondo economico e dell’informazione. Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha dialogato con Luca Telese, giornalista di La7 e direttore del quotidiano Il Centro, sull’innovazione energetica e sulle prospettive della nuova generazione nucleare. Nel suo intervento, Buono ha sottolineato come la sfida tecnologica rappresentata dal nucleare di nuova generazione sia anche una responsabilità etica verso le future generazioni. Ha invitato a superare i confini dei pregiudizi per costruire un’energia sicura, sostenibile e accessibile, ribadendo il potenziale dell’Italia nel diventare protagonista se saprà investire con coraggio nell’innovazione.
Angelo Gaja, imprenditore vitivinicolo di riferimento internazionale, ha affrontato con Andrea Malaguti, direttore de La Stampa, il tema del valore del territorio nei mercati globali e del legame profondo tra radici e visione internazionale. Nel suo intervento, Gaja ha evidenziato come il turismo enogastronomico rappresenti un’opportunità straordinaria, ma anche una responsabilità: va gestito con intelligenza per evitare che snaturi l’identità dei luoghi. Si è soffermato sull’importanza di una visione che distribuisca i flussi turistici, valorizzi le aree meno note e protegga il patrimonio culturale e ambientale, affinché il territorio resti autentico e sostenibile nel tempo.
Infine, Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Holding, già presidente di Confindustria nazionale, è stata intervistata dalla giornalista del Gruppo 24 Ore Maria Latella su globalizzazione e competitività industriale, offrendo una riflessione sulle sfide europee. Marcegaglia ha sottolineato la necessità di un’Europa più coesa e industrialmente strategica, capace di superare le barriere ideologiche per affrontare le sfide globali. Ha ribadito l’importanza di politiche comuni e di una visione condivisa per rafforzare la competitività del sistema produttivo europeo, evidenziando come solo un’industria forte possa garantire crescita, occupazione e benessere diffuso.
La parte pubblica si è conclusa con una festa nel Parco Amilcare Merlo, presso la sede di Confindustria Cuneo. Un momento conviviale e simbolico, dedicato a una figura che ha segnato la storia dell’industria locale. Nel suo nome si è celebrato lo spirito imprenditoriale del territorio, lo stesso evocato dal presidente Costamagna nel ricordare due figure recentemente scomparse: Giandomenico Genta e Giacomo Oddero, per l’impronta lasciata sul piano economico e della visione.
Nella sessione privata dell’Assemblea, ospitata in mattinata nella Sala Michele Ferrero della Casa degli industriali, si è proceduto alla surroga del vicepresidente Giuseppe Miroglio, non più rieleggibile per limiti statutari: al suo posto è stato eletto Matteo Rossi Sebaste.
«Ringraziamo Giuseppe Miroglio per il forte impegno, professionale e umano, profuso a favore della crescita e dell’innovazione dell’Associazione nei suoi mandati da vicepresidente. Un contributo di grande valore», hanno sottolineato il presidente Mariano Costamagna e il direttore generale Giuliana Cirio.
Sono stati confermati gli altri vicepresidenti in carica: Chiara Bardini, Alberto Biraghi, Marco Costamagna, Gabriele Gazzano, Paolo Merlo, Roberto Rolfo e Bartolomeo Salomone. Completano la squadra dei vicepresidenti Luigi Giordano, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Riccardo Preve, presidente del Comitato Piccola Industria.