Alla presenza del papà Paolo, è stata inaugurata in via Sidoli a Torino la scuola intitolata a Carolina Picchio, la prima vittima di cyberbullismo in Italia, morta nel 2013, a soli 14 anni d’età, che nella sua toccante lettera d’addio scriveva: «Le parole fanno più male delle botte. Spero che adesso siate tutti più sensibili. Quello che è accaduto a me non deve succedere più a nessuno».
Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, anche l’assessora comunale all’Istruzione Carlotta Salerno e il sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo.
Il primo cittadino ha ricordato che la scelta di dedicare l’istituto comprensivo di via Sidoli alla giovane studentessa è stata voluta proprio dalle ragazze e dai ragazzi della scuola torinese.
«Una scelta dal valore profondo – afferma Stefano Lo Russo – che contribuisce a diffondere un messaggio importantissimo». «La scuola – precisa – è un luogo simbolico per le nostre comunità, il luogo in cui si costruisce il futuro, fatto di muri, strutture, aule, ma, anche e soprattutto, di relazioni. E Il nostro compito, come adulti e come amministratori, è quello di contribuire a puntare sempre l'attenzione sulle complessità e sulle difficoltà che i nostri giovani incontrano nel loro percorso di crescita».
«La testimonianza del padre di Carolina all’inaugurazione – conclude il primo cittadino – è stata un momento forte, che ci sprona a fare sempre meglio, a dare sempre di più alle nuove generazioni».
Come spiega in una nota la Fondazione Carolina – ente nato in memoria della giovane vittima di cyberbullismo proprio per tutelare le persone minori online e che, insieme a Synergie Italia, ha promosso l’intitolazione dell’istituto comprensivo torinese – le parole di Carolina e il suo messaggio «continuano a sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza del rispetto e della consapevolezza digitale».
«Questo – afferma la Fondazione, guidata dal segretario generale Ivano Zoppi – è un passo fondamentale per promuovere un ambiente scolastico in cui le parole contano e il benessere di ragazze e ragazzi è al centro».