Settant’anni fa nasceva a Torino la «Giulietta Berlina»

L’iconica vettura dell’Alfa Romeo coniugava tecnologia e sportività, per un pubblico esigente

Loredana Polito 22/04/2025
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Prodotta in oltre 130mila esemplari tra il 1955 e il 1964, la splendida «Giulietta Berlina» dell’Alfa Romeo venne presentata in anteprima mondiale al Salone dell’Automobile di Torino il 20 aprile 1955.

La vettura sancì il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale del marchio del Biscione, portando stile e tecnologia sportiva nel quotidiano degli italiani, ridefinendo il concetto di vettura media in Europa, creando di fatto la categoria delle compatte ‘premium’ ad alte prestazioni.

Dotata di soluzioni all'avanguardia per l'epoca, tra cui un innovativo motore bialbero in alluminio da 1.290 cm³, la Giulietta era la prima berlina di serie con tali prestazioni e caratteristiche meccaniche.

Diventata una protagonista della cultura ‘pop’ italiana, la Giulietta appare in film cult come ‘I mostri’ di Dino Risi, sulla prima copertina di ‘Quattroruote’ nel febbraio 1956 e celebrata da personaggi del calibro di Giulietta Masina.

Era elegante, tecnologicamente avanzata, accessibile e dal carattere sportivo. Per questo incarnò il sogno di un’intera generazione, diventando simbolo della rinascita del Paese che cominciava a entrare negli anni del boom economico.

Heritage Stellantis e Alfa Romeo celebrano il settantesimo anniversario della vettura. Dichiara Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis: «La Giulietta Berlina portò il dna sportivo Alfa Romeo nel quotidiano degli italiani, rendendo ingegneria e aspirazioni alla portata di un ceto medio emergente. Questo modello riuscì a fondere il prestigio delle vetture sportive del Biscione con la funzionalità di un'auto familiare, affermandosi come simbolo di progresso e rinascita nell’Italia del dopoguerra».

All’inizio degli anni Cinquanta, Alfa Romeo – fresca di due titoli mondiali consecutivi in Formula 1 conquistati con l’Alfetta guidata da Farina e Fangio, rispettivamente nel 1950 e 1951– sente l’esigenza di ampliare la propria produzione e rivolgersi a un pubblico più vasto, pur mantenendo intatti stile, tecnologia e prestazioni. Nasce così il progetto Giulietta: un’auto compatta, moderna e accessibile, ma capace di conservare lo spirito competitivo e raffinato delle vetture del Biscione.

A sorprendere, però, è che a esordire per prima non fu la berlina, ma la coupé, la «Giulietta Sprint», presentata al Salone di Torino del 1954. Disegnata da Franco Scaglione per Bertone, la «Sprint’ – coupé compatta ad alte prestazioni con motore sotto i 1500 cm³ – viene accolta con entusiasmo travolgente. Va ricordato che è lo stesso designer della quasi contemporanea «2.000 Sportiva», della successiva «Giulietta Sprint Speciale» e della meravigliosa «33 Stradale» del 1967.

Nata sulla scia del successo della 1.900, l’Alfa Romeo presenta al Salone di Torino del 1954 una coupé dalle dimensioni contenute e con prestazioni superiori, che segna l’ingresso della Casa del Biscione in una categoria inedita per l’Alfa, quella delle vetture compatte equipaggiate con propulsori inferiori ai 1.500 centimetri cubici di cilindrata, oltre ad essere la prima volta che di un nuovo modello veniva presentata prima la versione coupé invece della berlina.

Fascino e sportività, quindi, per una vettura che nei piani della Casa deve creare la giusta curiosità in vista dell’arrivo della «Giulietta Berlina», programmata per l’anno successivo, tanto è vero che è prevista una produzione assai limitata. Ma l’accoglienza ricevuta dalla «Giulietta Sprint» cambia completamente le carte in tavola. Infatti, dopo il Salone di Torino, i concessionari Alfa Romeo sono letteralmente presi d’assalto e bastano pochi mesi per fare della «Giulietta Sprint» un vero e proprio successo commerciale, tale da spingere Alfa Romeo ad accelerare lo sviluppo della berlina.

Così, il 20 aprile 1955, fa il suo debutto la «Giulietta Berlina»: è la prima volta che un modello compatto dalle prestazioni brillanti viene proposto in un product package adatto per le famiglie: dopo la 1900 la Casa Milanese sviluppa il concetto di berlina sportiva in dimensioni più contenute.

L’Alfa riconferma così «l’auto per la famiglia che vince le corse»: nelle mani dei gentlemen-drivers e dei futuri campioni taglia i traguardi più ambiti mentre, come sintetizza bene uno slogan del tempo, «la guida anche la mamma». Si apre così un’epoca e Alfa Romeo è precursore nel rendere concreto «il piacere della guida sportiva alla portata di tutti».

Si può affermare, quindi, che la «Giulietta» ha inventato una nuova classe, quella delle vetture di cilindrata 1.300, destinata a diventare ben presto una formula europea. Senza contare che nel 1955 non esisteva al mondo una berlina di serie con le caratteristiche meccaniche e le prestazioni della «Giulietta». Per questo ha fatto scuola ed è stata tanto amata.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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