Il rischio “blue tongue” ha di fatto imposto il rinvio dell’Asta del bue 2024, che era in programma a Carrù la domenica appena trascorsa 13 ottobre. Una scelta “precauzionale”, come sottolinea il sindaco di Carrù Nicola Schellino: pur non essendoci alcuna precisa indicazione da parte dell’ASL, si è deciso di spostarla al 17 novembre prossimo, prima del Gran Galà del bollito, che sarà un po’ l’ “antipasto” della Fiera del Bue grasso 2024.
Grande evento che non è assolutamente a rischio, come evidenzia lo stesso sindaco Schellino: “Confidiamo che l’abbassamento delle temperature contenga ulteriormente la problematica blue tongue – dice -: in ogni caso la malattia non è direttamente trasmissibile, essendo veicolata da un insetto, quindi il problema per la nostra che oltretutto è una fiera di capi destinati al macello, non si pone. La scorsa domenica sono stato ad Ottiglio alla storica Fiera bovina di Sant’Eusebio e non si sono verificate problematiche”.
Quali novità ci attendono con la Fiera del Bue 2024? “Torniamo ai cento, capi, torniamo ai numeri storici – racconta il sindaco Schellino -: apriremo nuovamente a tutte le categorie (tori esclusi), avremo nuovamente le vacche, questo dopo che i numeri erano stati ridotti per ristrettezze sanitarie e per scelta”. 
L’organizzatore 2024 sarà nuovamente il Comune, appoggiato da Anaborapi: nessuna novità, per ora, su una possibile ricostituzione della Pro loco, anche se all’orizzonte potrebbe esserci l’interessamento di alcuni giovani. Il “Bollito no stop” – evento nell’evento che porta alla distribuzione di pasti per circa 2.500 coperti nell’ambito della Fiera del Bue – sarà comunque garantito dai volontari.