Dopo Lisbona nel 2025 e Amsterdam nel 2026 sarà Torino ad ospitare l'edizione 2027 dell'Europride. L'aggiudicazione è avvenuta a Porto, dove il voto dell'European Pride Organisers Association ha decretato la vittoria del capoluogo piemontese al primo turno contro Vilnius, Torremolinos e il Gloucestershire, contea dell'Inghilterra.
«Torino - commenta il sindaco Stefano Lo Russo - ambisce ad essere un punto di riferimento per la tutela dei diritti. È questo lo spirito con cui come Città abbiamo sostenuto la candidatura presentata dal coordinamento Torino Pride ad ospitare l'Europride e siamo davvero orgogliosi che sia stata giudicata la migliore».
«Quella dei diritti - aggiunge Lo Russo - è una battaglia che sosteniamo con forza. Certamente la strada è ancora lunga e come istituzioni abbiamo il dovere di fare la nostra parte per costruire un'Europa senza discriminazioni, in cui ci siano gli stessi diritti per tutte e tutti e in cui ciascuno sia ugualmente protetto, tutelato e rappresentato».
Per l'assessore comunale ai diritti Jacopo Rosatelli, presente a Porto, «è molto importante che nel nostro Paese siano mantenuti al centro dell'opinione pubblica temi come i diritti delle persone Lgbtqi+ e istanze quali la necessità di una legge per il matrimonio egualitario, una legge contro l'omolesbobitransfobia e una che riconosca i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. I Pride servono a questo, così come a lanciare un messaggio forte contro i pregiudizi e per la celebrazione delle differenze».
«Torino è una città con una storia di militanza molto radicata, come lo è l'Italia intera: il Paese reale è molto più avanti di chi ci governa e questo peserà molto nel nostro percorso di liberazione. L'Europride può essere la scintilla giusta per accendere un fuoco nuovo di rivendicazioni e diritti». Coì il coordinatore del Torino Pride, Luca Minici, commenta l'assegnazione al capoluogo piemontese dell'Europride 2027, con il quale, dice «chiamiamo a raccolta tutta la scena internazionale sullo stato di emergenza dei diritti, non solo delle persone Lgbtqia+, che valica ormai i confini nazionali e perciò va affrontato a livello europeo e globale».
«Lo sguardo internazionale e la forza mediatica dell'Europride - aggiunge Luca Minici - sono uno strumento prezioso per il nostro territorio, che ci consentirà di catalizzare un'attenzione senza eguali sulle nostre cause e le nostre comunità».
Alessandro Battaglia, che ha coordinato la candidatura del Torino Pride, sottolinea il percorso «lungo e faticoso» che ha portato alla vittoria. «Siamo convinti e convinte della necessità - afferma - che i Pride continuino ad esistere e siano sempre più numerosi e più partecipati. È la cronaca di tutti giorni del momento storico che stiamo vivendo a dircelo. E proprio in questo scenario geopolitico assumono una rilevanza cruciale gli Europride».