Manca meno di una settimana alla ventiseiesima edizione di scrittorincittà, il festival con l’iniziale minuscola. Dal 13 al 17 novembre, nell’anno in cui Cuneo si candida a Capitale italiana del libro 2025, la città sarà invasa dalle stelle: scrittori, filosofi, scienziati, artisti, giornalisti, comici con le loro parole ci aiuteranno a ritrovare l’orientamento in tempi incerti, come tanto tempo fa i naviganti con l’aiuto della Stella Polare. O come Peter Pan e i bimbi sperduti, in volo verso la “seconda stella a destra”.
A inaugurare questa edizione stellare, mercoledì 13 novembre alle ore 17.30, al Centro Incontri della Provincia - Sala Blu, Nicola Lagioia con l’incontro Presto saprò chi sono. Una lezione sull’arte di raccontare storie attraverso la letteratura. Scrittore, intellettuale e per diversi anni Direttore del Salone del Libro di Torino, Lagioia (La città dei vivi, Einaudi) ci aiuterà a vedere quanto la letteratura sia importante per la nostra educazione sentimentale, nonché per la nostra evoluzione. Nato in forma orale, passato nei secoli attraverso molte trasformazioni prima di fissarsi nella forma-libro, il racconto letterario è oggi uno degli strumenti conoscitivi più potenti ed emozionanti a disposizione del genere umano. La lettura di opere letterarie è dunque preziosa anche nel XXI secolo, ma per ragioni un po’ diverse da quelle che saremmo portati a immaginare.
Non solo libri ma anche cinema per la giornata inaugurale di scrittorincittà, dove come ogni anno c’è spazio per tante forme di cultura. Per la rassegna cinematografica presso il Cinema Monviso, curata da Mattia Gerion, sarà proiettato il film 8 ½., indimenticabile capolavoro di Federico Fellini. La rassegna quest’anno è dedicata ad una delle stelle più brillanti del firmamento cinematografico mondiale: Marcello Mastroianni. Nel centenario della sua nascita, la pellicola è stata restaurata in 4k dalla Cineteca di Bologna.
Oltre a Nicola Lagioia, gli ospiti della prima giornata saranno: ABL Amici delle Biblioteche e della Lettura, Milena Agus, Jude Archer, Luca Azzolini, Nicoletta Bertelle, Laura Borio, Ameya Canovi, Lia Celi, Roy Chen, Mattia Corrente, Natasha Farrant, Adrian Fartade, Maria Loretta Giraldo, Cristiano Godano, Gud, Alice Keller, Bimba Landmann, Lélie Lesage, Arturo Marzano, Daniele Mencarelli, Lorenzo Monaco, Davide Morosinotto, Daniele Nicastro, Marco Paci, Chiara Raineri, Anselmo Roveda, Marcello Sorgi, Veronica Truttero.
Gli incontri di mercoledì 13 novembre
Il primo giorno di scrittorincittà inizia allo scoccare delle 9.00 con moltissimi incontri in simultanea.
Tutti gli appuntamenti ospitati al Centro Incontri: in Sala Blu, Daniele Nicastro ci accompagna in un Giappone misterioso, oscuro, legato al culto degli antenati (Spiriti dello tsunami, Pelledoca). In Sala Rossa invece Natasha Farrant (La nostra casa dal cuore di legno, Il Battello a Vapore) ci dà le chiavi di Ravenwood per entrare con lei in una storia di sabotaggi, ricordi, affetto. Nella Sala Falco troveremo Lélie Lesage che ci presenterà La vita segreta di Joséphine Baker (Giralangolo). In Sala Robinson, Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertelle ci regaleranno una strategia per quando non riusciamo a dormire (Tutti a nanna, La Coccinella).
Nella Sala Polivalente del CDT sempre alle 9.00 Lia Celi ci racconta una storia misteriosa ambientata a Londra (London Killing, Il Battello a Vapore). Alla stessa ora ma in Biblioteca 0-18, Laura Borio accompagnerà i bambini tra le avventure del libro Una montagna di foglie (Mondadori) che si concluderanno con un laboratorio di disegno.
All’Auditorium Foro Boario, Mattia Corrente (Cronache dell’Ade, Salani) ci porta in un’avventura con due eroi improbabili, un misterioso segreto legato a un vulcano, il viaggio all’inferno più spassoso di sempre.
E poi gli incontri fra i banchi di scuola: Alice Keller e Veronica Truttero presentano Di notte (Camelozampa), Gud presenta Terry Time e la leggenda del drago d’argento (Tunué). Bimba Landmann invece ci accompagnerà nel bosco attraverso la lettura di Noi Kodama (Camelozampa). Lorenzo Monaco ci racconterà la storia del gigante Pangu dalla Cina (Crac, Camelozampa). Con Anselmo Roveda e Marco Paci attraverseremo il mondo sulle orme di un grande scrittore americano (Atlante delle storie di Jack London, Giralangolo) e con Jude Archer e il suo Stelle e Ottone (Il Castoro) ascolteremo una storia di magia e amicizia. Luca Azzolini con La catturastorie (Gribaudo) ci racconterà dell’importanza dei libri e della scrittura e Chiara Raineri ci farà scoprire un laboratorio artistico-espressivo ispirato alle parole e alle immagini del libro Piccola pantera (Camelozampa). Con ABL Amici delle Biblioteche e della Lettura odv ets letture ad alta voce delle storie più belle. E poi con Davide Morosinetto un romanzo di storia alternativa che lascia con il fiato sospeso: La notte di biplani (Il Castoro).
Tanti anche gli appuntamenti che avranno inizio alle ore 11.00, sempre in simultanea.
Al Centro Incontri: in Sala Blu Lorenzo Monaco presenta Crac! (Camelozampa). In Sala Rossa Jude Arche racconta Stelle e Ottone (Il Castoro). Luca Azzolini sarà invece in Sala Falco per raccontarci un viaggio nei “se” e nei “ma” della vita e nelle sue tante avventure e possibilità, oltre ogni timore o paura: Laggiù. Dietro a mille porte chiuse (Einaudi ragazzi). In Sala Robinson, Bimba Landmann ci accompagnerà con la lettura di Noi Kodama (Camelozampa).
Al Cinema Monviso, Davide Morosinotto ci racconta La notte di biplani (Il Castoro), un romanzo di storia alternativa che lascia con il fiato sospeso, mentre, nella Sala Polivalente del CDT, Anselmo Roveda e Marco Paci ci aspettano con il loro Atlante delle storie di Jack London (Giralangolo).
Ci spostiamo alla Biblioteca 0-18 dove ci attendono Alice Keller e Veronica Truttero che ci presentano Di notte (Camelozampa).
All’Auditorium Foro Boario, Gud ci guida in un laboratorio di fumetti con Terry Time e la leggenda del drago d’argento (Tunué).
E poi di nuovo tutti fra i banchi di scuola per tanti altri incontri: Laura Borio accompagnerà i bambini tra le avventure del libro Una montagna di foglie (Mondadori) che si concluderanno con un laboratorio di disegno. Daniele Nicastro (Cinque giorni per non dirti addio, Einaudi Ragazzi) ci farà da guida in uno straordinario viaggio in Val Varaita che permetterà ad Anis di crescere, rischiare e ritrovarsi. Lia Celi ci porterà in una storia d’amore (Love me, Corvin, Feltrinelli). Mattia Corrente (Cronache dell’Ade, Salani) ci racconta la storia infernale più spassosa che c’è. Natasha Farrant (La nostra casa dal cuore di legno, Il Battello a Vapore) ci racconta una storia di ricordi e affetto. E Lelie Lesage presenta La vita segreta di Joséphine Baker (Giralangolo).
Alle 18:00 tanti altri appuntamenti ci attendono: al Centro Incontri in Sala Rossa, Roy Chen (Chi come me, Giuntina) racconta una vicenda vera, frutto della sua esperienza sul campo, e soprattutto un viaggio in compagnia di cinque indimenticabili persone, ora intrattabili e ribelli, ora fragili e amabili. Adolescenti, in una parola. La Sala Falco ospiterà Milena Agus con Notte di vento che passa (Mondadori): un libro sulla Sardegna, sui suoi contrasti e gli scontri generazionali ma anche sugli echi delle pagine di letteratura con Grazia Deledda che ci protegge. La Sala Robinson apre le porte al duo Nicoletta Bertelle e Maria Loretta Giraldo che con il libro Uguali ma diversi (Gribaudo) lanciano un messaggio di amicizia, uguaglianza e inclusione alle e ai più giovani.
Al Cinema Monviso, Arturo Marzano (Questa terra è nostra da sempre. Israele e Palestina, Laterza) ci conduce in un percorso spinoso tra verità storiche e cronaca vera sul israelo-palestinese.
Presso il CDT, in Sala Polivalente, Daniele Mencarelli ci racconta di un’anima divisa in due, nel romanzo incalzante Brucia l’origine (Mondadori). Nella sede di Confindustria Cuneo, in Sala Ferrero, Marcello Sorgi ci racconta Enrico Berlinguer oltre il mito, con San Berlinguer (Chiarelettere).
All’Open Baladin arriva Cristiano Godano, la voce di una generazione con i Marlene Kuntz, che ci presenterà Il suono della rabbia. Pensieri sulla musica e il mondo (Il Saggiatore)
Al Rondò dei Talenti, di nuovo per i più piccoli, lettura animata dell’albo illustrato Pensa se di Chiara Raineri (Camelozampa) e laboratorio artistico ispirato alle immagini del libro.
Sempre alle 18.00, all’Auditorium Foro Boario, Ameya Canovi (Dentro di me c’è un posto bellissimo, Vallardi) ci aiuta a percorrere una strada diversa dal solito, per far fluire la stima in noi stessi.
La giornata si concluderà alle 21.15 al Teatro Toselli con uno spettacolo di Adrian Fartade (Come acchiappare un asteroide, Rizzoli) dedicato alla riscoperta di quelle che erano le storie dietro questi nomi e di come quella storia è, alla fine, la nostra storia come umani.
Un particolare ringraziamento va ai moderatori e alle moderatrici di questa prima giornata: Manuele Berardo, Marco Bernardi, Chiara Codecà, Matteo Corradini, Paolo Giaccone, Serena Piazza, Raffaele Riba, Giorgio Scianna, Andrea Valente.
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di un cantante lirico amato dal pubblico e osannato dalla critica: il tenore Carlo Bergonzi. Nato a Vidalenzo (Parma) il 13 luglio 1924, Bergonzi a sedici anni iniziò a studiare come baritono con Ettore Campogalliani, debuttando nel 1947 a Varedo (Milano) come Figaro nel Barbiere rossiniano. Durante la carriera da baritono, nel 1949 si accorse di essere, in realtà, tenore. Senza aiuti esterni, da autodidatta, studiò nella nuova corda vocale, preparando alcuni ruoli tenorili che lo portarono a debuttare nel 1951 a Bari in Andrea Chénier. Nello stesso anno cantò in Adriana Lecouvreur con Magda Olivero a Prato e, in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario verdiano, venne scritturato dalla RAI per interpretare in radio Giovanna d’Arco, I due Foscari e Simon Boccanegra, oltre a Pagliacci di Leoncavallo.
Diede così inizio a una prestigiosa carriera che lo portò, già nel 1953, a debuttare alla Scala di Milano, allo Stoll Theatre di Londra e al Colòn di Buenos Aires. Nel 1955 si presentò negli Stati Uniti alla Lyric Opera di Chicago (Il tabarro, L’amore dei tre re) e nel ’56 debuttò al Metropolitan di New York in Aida. Notevoli le sue presenze, negli anni, alla Scala, dove cantò La forza del destino, Simon Boccanegra, Aida, Mefistofele, Elisir d’amore, Il trovatore e Un ballo in maschera.
Considerato dai critici più autorevoli il tenore verdiano più qualificato del Novecento, Bergonzi è stato l’unico ad incidere tutte le arie tratte dalle opere verdiane, da Oberto, conte di San Bonifacio a Falstaff. Pur non avendo lo squillo argentino e travolgente di Lauri Volpi e di Pavarotti, il nostro tenore si fece apprezzare per la varietà del fraseggio, l’aderenza alla parola cantata, la voce possente, capace di piegarsi in carezzevoli mezzevoci e sorretta da una tecnica d’emissione magistrale. In “celeste Aida” fu il primo a proporre l’acuto finale attaccato con forza e poi smorzato fino al pianissimo, come prescritto da Verdi (per questo fu contestato ingiustamente dai loggionisti del teatro Regio di Parma e lui, per risposta, non tornò più in quel teatro).
Al di fuori dell’ambito verdiano, Bergonzi ci ha lasciato splendide testimonianze discografiche dell’Elisir d’amore (con la Scotto), de La bohème (con la Tebaldi), di Lucia di Lammermoor (con la Moffo), di Tosca (con la Callas), di Gioconda (con la Tebaldi), di Cavalleria rusticana (con la Cossotto e la direzione di Karajan).
Ma, riconosciuto a Bergonzi il prestigio assoluto come interprete lirico, vorrei suggerire l’ascolto (sul canale You Tube) di alcune canzoni che il nostro registrò negli anni Sessanta, scegliendo fra i successi del momento: “La musica è finita” di O. Vanoni, “Il mondo” di J. Fontana, “E se domani” di Mina, “L’immensità” di Don Backy, “Non pensare a me” di C. Villa, “Se non avessi più te” di G. Morandi. E qualche anno dopo incise una serie di classici napoletani, da “Voce ’e notte” a “Piscatore ’e Pusilleco”, da “I’ te vurria vasà” a “’Na sera ’e maggio”, con risultati ragguardevoli. In uno dei nostri incontri, Bergonzi mi confidò che, a parte il repertorio operistico, considerava la sua migliore esecuzione quella della canzone napoletana “Chiove” (Chi si’? Tu si’ ’a canaria...).
Nel 1999 gli fu assegnato il Premio “Opera-Città di Mondovì” come voce illustre. In quell’occasione, nell’Antico Palazzo di Città a Mondovì Piazza, fu allestita una mostra sulla sua carriera, con locandine, fotografie e dischi.
Dopo il ritiro dalle scene visse fra la sua casa di Milano e la residenza di Busseto (Parma), dove aveva aperto il ristorante “I due Foscari”. Morì in una clinica di Milano il 26 luglio 2014. Aveva festeggiato da pochi giorni i novant’anni.