Un agente di polizia penitenziaria è stato ferito ieri nel carcere Lorusso e Cotugno di Torino quando è intervenuto per fermare un detenuto nigeriano che ha dato in escandescenza nella settima sezione del padiglione A del carcere, ha divelto la porta del bagno, distrutto la telecamera della cella, la finestra blindata e ha lanciato calcinacci contro gli agenti.
La notizia è stata resa nota dal segretario generale dell'Osapp Leo Beneduci secondo cui «non c'è più sicurezza né per gli operatori né per i detenuti: il carcere Lorusso e Cutugno è diventato un vero e proprio colabrodo fuori controllo». L'agente ferito ieri è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria dove ha avuto una prognosi di cinque giorni. Ma questo non è il primo caso dell'anno, anzi.
«Con questo episodio - ha spiegato Beneduci - siamo già a venti aggressioni dall'inizio dell'anno e a ventinove agenti feriti. La situazione è ormai fuori controllo. Le carceri italiane, in particolare quelle piemontesi, sono allo sbando».
«Putroppo - ha aggiunto il segretario dell'organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria - per Torino come per le altre carceri mancano del tutto i riferimenti istituzionali e politici a cui chiedere aiuto su quello di cui ci sarebbe bisogno come un'organico di Polizia Penitenziaria ed una organizzazione interna adeguati alla rilevanza delle attuali emergenze, una reale tutela del personale soprattutto se a diretto contatto operativo con la popolazione detenuta e investimenti adeguati per alloggi e benessere lavorativo, soprattutto se si considera che gli appartenenti al Corpo sono oramai stanchi delle chiacchiere vane e degli slogan elettorali nonché delle promesse non mantenute».
«Soprattutto non si dimentichi - ha concluso - che la sicurezza dei cittadini ha uno dei principali fondamenti nella sicurezza delle carceri che oramai non c'è più».