Nella casa di reclusione di Alessandria ieri è avvenuta l'ennesima aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria: la denuncia arriva da Vicente Santilli, segretario in Piemonte del Sappe.
«Dopo pranzo, mentre i detenuti venivano inviati verso i cortili per fruire della permanenza all'aperto, uno di loro - spiega - si è avvicinato al personale di sorveglianza, iniziando a insultarlo e a minacciarlo di aggredire lui e i suoi familiari. L'agente ha cercato di riportare alla calma il nordafricano di origine marocchina, ma il detenuto ha prima provato a colpire il collega con una testata, per poi dargli due pugni, e ha anche estratto una lametta con cui ha minacciato l'agente. Solo l'immediato intervento di ulteriore personale ha impedito ulteriori conseguenze».
Santilli si domanda: «Come si può tollerare che queste situazioni siano praticamente quotidiane all'interno delle carceri del nostro Paese e che ogni giorno le donne e gli uomini della polizia penitenziaria siano esposti a tutto questo?».
Solidarietà e vicinanza a tutto il reparto di polizia penitenziaria del carcere di Alessandria arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, che torna a sollecitare «interventi urgenti e strutturali, che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario, intervenendo in primis sul regime custodiale aperto»