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Toti: "La nostra lista civica per continuare la stessa linea"

Prima conferenza stampa dell'ex governatore ligure, che non si candida ma è pronto alla campagna elettorale

Diego Pistacchi 02/08/2024
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Giovanni Toti in conferenza stampa

Il "dove eravamo rimasti?" gli scappa. Giovanni Toti, alla sua prima conferenza stampa da uomo libero, cita la storica frase di Enzo Tortora, vittima di un terribile errore della magistratura, arrestato ingiustamente ed esposto al pubblico ludibrio in manette. Ma l'ex governatore della Liguria prova a "non parlare troppo dell'inchiesta". Inevitabilmente ribadisce quella che è stata la sua linea di difesa fin dal primo giorno e risponde anche alle contestazioni del Trubunale del Riesame: "Ho capito benissimo le accuse che mi vengono mosse, quelle che considerano reati. Ma non li considero reati. Su questo mi spiace ma non ci posso fare niente".

Il suo obiettivo è ancora una volta la classe politica, ribadisce che "un magistrato può sbagliare a interpretare la legge e io ritengon che nel mio caso l'interpretazione sia sbagliata. Ma il problema è che la legge fatta dalla politica gli dia la possibilità di interpretarla male". La proposta che fa è semplice, soprattutto ora che non riguarderebbe più neppure lui: "Se l'inchiesta viene rivolta a chi è stato chiamato a un ruolo di governo dalla volontà popolare, si fissa il limite della misura cautelare: 15 giorni? Il magistrato ferma una persona 15 giorni, fa le indagini che deve, raccoglie il materiale e poi l'indagato torna al proprio incarico".

Sul rischio di reiterazione del reato non ha dubbi: "Oggi secondo voi un imprenditore verrebbe da Toti a offrirgli un contributo elettorale? Il problema è semmai l'esatto contrario. Credo sia meglio il finanziamento privato che quello pubblico ai partiti. Ma tutti i miei atti e le mie attenzioni sono sempre stati identici per chi mi finanziava e mi votava, come per chi la pensava diversamente da me. Non ho mai preso un solo centesimo e questo lo riconoscono anche i magistrati. Dopo nove anni esco più povero di prima, rispetto a quando avevo lo stipendio da direttore di testate giornalistiche. Lo stipendio da presidente, pur buono, era inferiore".

L'attesa era ovviamente anche rivolta al futuro immediato. Prima della conferenza stampa, Toti aveva incontrato gli esponenti della sua lista, i fedelissimi. Anche con loro non si è sbilanciato sul nome del candidato presidente che vede favorito nel confronto con gli alleati. Ma ha tracciato una rotta chiara: "Faccio politica da quando sono bambino, ero rappresentante d'istituto. Continuerò a farla. Non ovviamente da candidato presidente né da candidato consigliere. Se ci saranno una o due liste civiche, se avranno il mio nome o meno, lo vedremo, non è questo il problema. Io sosterrò e mi impegnerò sempre per quella lista che porterà avanti le idee con cui abbiamo trasformato la Liguria". "Ora chiediamo un giudizio politico su questi nove anni - aggiunge -. Io non correrò, ho dato tutto quello che potevo dare, ora darò il mio sostegno ma è evidente che i protagonisti saranno altri. È importante non perdere il programma, lo spirito e l'alchimia di questi anni tra i partiti della coalizione e la gamba civica. Gamba civica che dirà la sua sul progetto politico e sul candidato presidente".

E la linea tracciata è quella dello sviluppo. Con Toti che rivendica "i dati inoppugnabili di tutti gli indicatori economici, dall'occupazione in poi". Qualcuno della coalizione di centrodestra sembra cambiare qualcosa del programma? Ad esempio sul rigassificatore? Il riferimento contenuto nella domanda è a Lega e Forza Italia che nel savonese si sono smarcati in vista della campagna elettorale. Toti taglia corto: "Sul rigassificatore difficile che possano contare linee diverse, perché la decisione è nazionale, non regionale. Se il governo riterrà di continuare su questo progetto energetico, che io condivido, si andrà avanti. Se questo può essere un problema nella nostra coalizione, non oso pensare a cosa succede nel centrosinistra dove sono spaccati su tutto"

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