È morto all'età di 89 anni a Torino, dove era nato nel 1935, Gian Paolo Ormezzano, storica firma del giornalismo sportivo italiano.
Nella sua lunghissima carriera era stato direttore, dal 1974 al 1979, del quotidiano ‘Tuttosport’, dove aveva cominciato la sua lunghissima attività giornalistica. Era poi passato a ‘La Stampa’, di cui è stato inviato fino al 1991, quando è andato in pensione. Anche anche dopo ha però sempre continuato la sua prolifica attività giornalistica. Ha praticato numerosi sport ed era un grandissimo tifoso del Torino Calcio. Lascia la moglie e tre figli, di cui uno giornalista.
Marina Chiarelli, assessora a Sport e Cultura della Regione Piemonte, lo ricorda come «scrittore e commentatore insuperabile», che «ha saputo raccontare la vita e lo sport con una penna unica: brillante, diretta, intrisa di profondità. Chi ama lo sport aspettava i suoi commenti, sempre ironici e a volte provocatori, ma di grande intelligenza».
«Con Ormezzano – afferma l’esponente della Giunta Cirio – se ne va un pezzo di cultura sportiva e di letteratura giornalistica. Un osservatore insuperabile della vita, che con stile acuto ci ha insegnato a vedere oltre il risultato. Alla sua famiglia va il nostro pensiero più affettuoso e la vicinanza in questo momento di grande dolore. A noi resta il privilegio di averlo letto, di aver imparato dalla sua capacità di osservare il mondo con acume, passione e un'ironia mai banale».
«Con Gian Paolo Ormezzano – dichiara Stefano Tallia, presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, a nome di tutto il Consiglio – scompare una delle penne più brillanti del giornalismo piemontese, maestro per generazioni di colleghi, professionista che ha saputo coniugare il racconto dello sport con quello delle dinamiche della società».
«Senza perdere mai il gusto per l'ironia – prosegue Stefano Tallia – ha rappresentato, con rigore e passione, un modello di giornalismo che ha saputo raccontare lo sport andando oltre la semplice cronaca degli eventi, entrando nelle storie, grazie anche a una conoscenza diretta dei protagonisti».
«La sua penna elegante e la sua capacità di analisi, che hanno lasciato un segno indelebile nelle redazioni in cui ha lavorato, mancheranno alla nostra comunità professionale – conclude il presidente dell’Ordine dei Giornalisti – alla quale spetta ora il compito di non perdere il suo esempio fatto di ironia, competenza e passione. Un abbraccio al figlio Timothy e a tutta la famiglia, ai quali vanno le nostre condoglianze».
Lo ricorda con affetto anche ‘oSKAr’, leader del gruppo musicale torinese ‘Gli Statuto', come «maestro di giornalismo, fonte inesauribile di cultura e sapere», ma anche «un cuore d’oro tutto granata».