Sempre più connessi, ma anche sempre più vulnerabili. A Torino e-mail e social network risultano i canali digitali maggiormente esposti a violazioni informatiche, rispettivamente con il 18% e il 16% dei casi segnalati, mentre oltre un torinese su due dichiara di aver subito o quantomeno sospettato un attacco cyber ai propri profili.
È il quadro che emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, che fotografa una crescente preoccupazione per la sicurezza online.
In un contesto di digitalizzazione diffusa, circa nove torinesi su dieci affermano di temere i rischi legati alla vita digitale, dai furti di dati agli attacchi degli hacker. Un timore accompagnato da un diffuso senso di impreparazione: quasi la totalità degli intervistati ammette di non sentirsi sufficientemente informata sulle contromisure da adottare per proteggere le proprie informazioni personali.
Negli ultimi anni l’attenzione verso i rischi informatici è aumentata per il 67% dei cittadini, mentre un ulteriore 29% dichiara di essere sempre rimasto in allerta. Una preoccupazione tutt’altro che astratta, dal momento che più di un torinese su due riferisce di aver vissuto direttamente, o sospettato, una qualche forma di violazione digitale. Oltre a e-mail e social network, tra i canali più colpiti figurano conti bancari e app di pagamento, indicati dal 14% degli intervistati, seguiti dai siti di e-commerce e dalle app di acquisti online.
Quando si chiede cosa spaventi di più in caso di violazione dei dati, al primo posto emerge il timore che le informazioni personali possano essere utilizzate per scopi illegali, indicato dal 57%. Subito dopo si colloca il rischio di un danno economico, segnalato dal 55%, mentre restano più distanziati il senso di vulnerabilità personale e l’impatto psicologico, pur considerati elementi non trascurabili.
Proprio la dimensione psicologica assume un peso crescente se si guarda al fenomeno del cyberbullismo, percepito come un rischio concreto soprattutto tra i più giovani. Quasi un intervistato su tre dichiara infatti di conoscere qualcuno che ne è stato vittima, a conferma di una problematica sentita e diffusa anche a livello locale.
Sul fronte della prevenzione, la maggioranza dei torinesi individua nelle scuole e nelle famiglie i principali presìdi educativi contro il cyberbullismo, attribuendo loro un ruolo centrale. Seguono la richiesta di un maggiore controllo da parte delle piattaforme social e la responsabilizzazione diretta dei ragazzi nell’uso consapevole degli strumenti digitali.
Nonostante i timori, resta però bassa la conoscenza degli strumenti di tutela. Circa otto torinesi su dieci dichiarano di ignorare l’esistenza di polizze assicurative pensate per proteggere in caso di furto di dati, attacchi hacker o episodi di cyberbullismo. Una parte degli intervistati si dice tuttavia disponibile a valutarle, soprattutto per la copertura delle spese legate a frodi digitali, per la tutela legale e per il senso di maggiore sicurezza che possono offrire, oltre alla responsabilità civile dei genitori per eventuali danni causati online dai figli minori.
«La nostra ricerca evidenzia una crescente preoccupazione per i rischi della vita digitale e, in questo scenario, insieme a consapevolezza e comportamenti preventivi, anche le soluzioni assicurative possono fornire una protezione efficace», sottolinea Marco Brachini, direttore Marketing, Brand e Customer Experience di Sara Assicurazioni, ribadendo l’importanza di strumenti capaci di offrire coperture su misura contro frodi digitali, violazioni della privacy e fenomeni legati al cyberbullismo.