Stazione e Movicentro: dibattito in consiglio comunale

La maggior accessibilità ai binari e l’antisismica hanno la priorità, ma non si può «progettare in casa d’altri»

Valentina Sandrone 27/03/2025
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È ancora la situazione del Movicentro e della stazione a tenere banco in consiglio comunale. Dopo la riunione tenutasi in Prefettura nelle scorse settimane, le vicende afferenti alla zona dell’hub ferroviario e ai suoi servizi (o disservizi) sono approdate sugli scranni consiliari nella serata del 24 marzo attraverso un’interrogazione presentata da Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia avente ad oggetto proprio il futuro della stazione e dello spazio del Movicentro.
Come ricordato dal consigliere di opposizione, una delibera di Giunta ha affidato la gestione degli stalli del TPL al consorzio Grandabus, con relative stazione di ricarica per i bus elettrici e capolinee di lunga percorrenza. Questo rappresenta, o meglio rappresenterebbe, un grande afflusso di gente e il relativo proliferare di servizi presso il Movicentro. L’incontro tenutosi l’11 marzo con il Prefetto e la dirigenza di RFI ha poi portato alla luce le problematiche relative all’immobile e ai servizi della stazione, e si è data come deadline per le attività di riprogettazione per l’area binari, mentre si è parlato della riapertura del bar o altro punto ristoro e dell’utilizzo del salone d’onore, senza però indicare una data definita. Le richieste avanzate da Cuneo Mia, e poi riprese, come si vedrà, anche da altri consiglieri, riguardano in particolare l’attivazione della biglietteria anche nel Movicentro, così da permettere agli utenti di accedere all’area binari senza dover fare per forza le scale. Altri spazi da pensare, o ripensare, per renderli pienamente operativi sono il punto di social food, di cui si era già parlato in passato, e magari, Bongiovanni propone, un’officina per le biciclette, così da implementare il ruolo del Movicentro come punto di mobilità sostenibile. Al contempo, Bongiovanni ha sollecitato la riapertura del sottopassaggio di corso Monviso e di un montacarichi, entrambi lavori che agevolerebbero nella fruizione dei binari. 
Sarebbe importante, incalza ancora il rappresentante di Cuneo Mia, che l’edifico della stazione riuscisse a tornare, se non agli antichi fasti, quanto meno riqualificato, nel 2028 per il centenario della Cuneo-Ventimiglia-Nizza oppure nel 2029 per il cinquantesimo anniversario della riapertura della stessa. 
Di pari avviso i colleghi consiglieri di altre frange della minoranza, da Franco Civallero di Forza Italia a Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni. Il collegamento col Movicentro non funzionante e l’edificio in condizioni fatiscenti, il cui degrado, che si estende per migliaia di metri quadrati, si proietta sull’intero quartiere, sono i due punti focali della discussione.
All’interrogazione hanno risposto il vicesindaco Luca Serale e la sindaca Patrizia Manassero, i quali hanno dettagliatamente illustrato le progettazioni future e le sfide nel recupero della stazione e nella messa a pieno regime del Movicentro.
Come ricordato da Serale, il Movicentro è cresciuto e si è sviluppato nel corso degli anni e nel susseguirsi della amministrazioni. Ad oggi ci sonno la farmacia comunale, un CAF ACLI, e un insediamento della biglietteria di Grandabus, tutte realtà che garantiscono un presidio dello spazio. L’ultimo tassello da inserire, come evidenziato dai consiglieri, è il punto di social food, per il quale i locali sono già arredati e manca poco all’inaugurazione, così come si sta lavorando per lo spazio dedicato ai mediatori linguistici, dopodiché tutti i locali saranno occupati e concretamente vissuti, offrendo servizi alla cittadinanza. Tornerà così vivacità nel Movicentro, come naturale contrasto al degrado e ai problemi di sicurezza che in passato avevano attanagliato, e in parte ancora coinvolgono, quell’area. 
Per quanto concerne invece la situazione specifica della stazione, l’incontro in Prefettura ha permesso di fare il punto con RFI su alcune questioni dirimenti. è purtroppo noto che RFI sia una struttura mastodontica, quasi pachidermica, difficile da raggiungere, da coinvolgere, e dove sia altrettanto difficile trovare un referente con cui interloquire, ma nonostante questo i è riusciti a trattare come primo, fondamentale punto la riqualificazione dell’immobile. RFI sta portando avanti le analisi sul fabbricato, che peraltro è vincolato, così da individuare e poi finanziare gli interventi necessari. I lavori per una maggiore accessibilità ai binari sono confermati per il 2026, quindi prossimi alla realizzazione e all’ultimazione, e RFI in qualità di proprietario del bene ha espresso massima disponibilità verso il suggerimento di apertura del bar o altro esercizio di somministrazione in quanto presidio della stazione. Purtroppo però, ribadiscono Serale e Manassero, la stessa amministrazione ha in buona parte le mani legate, non essendo proprietari del bene. I primi due importanti interventi saranno accessibilità e antisismica, ma oltre a questo la programmazione futura è legata ai desiderata delle ferrovie, che ancora oggi credono molto nel mantenere le stazioni come loro punti strategici sul territorio. La stazione di Cuneo, poi, ha un’estensione pari a 2500 mq di appartamenti vuoti, la sua riqualificazione deve coinvolgere quindi tutti gli stakeholder territoriali per trasformarla davvero in un hub di passaggio, incontro e socialità di tutta la città anche intesa nel suo ruolo di capoluogo di Provincia. Ciò che è necessario, conclude la sindaca, è dare impulso alla progettazione affinché anche RFI si faccia carico delle necessità dei cuneesi, ma non si può programmare in casa d’altri. 
La stazione di Cuneo e il Movicentro rimangono centrali nel dibattito politico e nella vita della città, con l’auspicio, non troppo velato, che le buone volontà di tutte le parti si incontrino per addivenire a una gestione responsabile, condivisa e consapevole dell’importanza che questo riveste per tutti i cittadini.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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