La Cisl Fp denuncia con forza il grave episodio di violenza avvenuto nella mattinata dello scorso 26 marzo nella sede dei Servizi Sociali di via Filadelfia 242 a Torino.
Un individuo, approfittando dell’accesso di un altro utente con appuntamento, è entrato nei locali armato di una mazza, devastando gli uffici del piano terra e del primo piano, distruggendo computer, arredi e altri strumenti di lavoro. L’attacco, motivato dal dissenso verso l’operato dei Servizi Sociali – che in certi casi agiscono su mandato dell’Autorità Giudiziaria – ha messo seriamente in pericolo il personale presente.
Soltanto l’intervento delle Forze dell’Ordine ha permesso di fermare l’aggressore.
«Questo episodio però – denuncia il sindacato – evidenzia una situazione insostenibile: le aggressioni nei Servizi Sociali sono sempre più frequenti e gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni di rischio senza adeguate misure di protezione».
Rossano Ciuffi, responsabile di Area Sociale della Cisl Fp del Comune di Torino, dichiara: «È inaccettabile che i lavoratori dei Servizi Sociali debbano operare in un clima di costante pericolo. Non possiamo più aspettare: servono interventi immediati per tutelare chi ogni giorno si occupa di situazioni delicate e complesse. Chiediamo l’istituzione di presidi fissi delle Forze dell’Ordine durante gli orari di ricevimento e nei momenti più critici dell’attività lavorativa».
Sulla stessa linea il segretario Cisl Fp del Comune di Torino, Cristiano Farina, che aggiunge: «La sicurezza dei lavoratori non è negoziabile. Il Comune di Torino deve assumersi le proprie responsabilità e adottare tutte le misure necessarie per prevenire nuove aggressioni. È fondamentale un confronto urgente per rivedere l’organizzazione dei servizi, aumentare il personale e attuare strategie efficaci per gestire situazioni di rischio».
Sul grave episodio è intervenuta anche Tiziana Tripodi, segretaria Cisl Fp, sottolineando un aspetto cruciale della questione: «I Servizi Sociali sono spesso gestiti da lavoratrici, che si trovano a operare in ambienti ad alto rischio senza adeguati strumenti di tutela. Non possiamo accettare che la violenza nei luoghi di lavoro diventi la norma: servono investimenti sulla sicurezza, sulla formazione e sul benessere psicologico del personale». «Proteggere chi lavora nei servizi pubblici – conclude – significa tutelare l’intera comunità».