Altissima tensione, questa notte, nel carcere di Valle Armea, a Sanremo. “Risse tra detenuti e sei feriti. Notte di violenze nel carcere di Sanremo, dove numerosi detenuti, molti in stato di ebbrezza, hanno circolato liberamente tra le sezioni, dando vita a violente risse. Sei di loro sono stati trasportati d'urgenza in ospedale”, denuncia Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “La situazione interna è definita fuori controllo, aggravata da turni massacranti per il personale, carenze croniche di organico e un'organizzazione fallimentare. Alcune sezioni sarebbero addirittura gestite da detenuti con ruoli informali di comando, una struttura che ormai rappresenta il collasso del sistema penitenziario”. Il sindacalista denuncia: “Gli eroi silenziosi della Penitenziaria continuano a pagare le conseguenze dell'attuale sistema carcerario mentre la politica e le associazioni del pianeta carceri si preoccupa unicamente dei ventilatori, frigoriferi e le celle dell'affettività, mentre chi soffre realmente nelle carceri italiane, numeri alla mano viste le molteplici aggressioni, sono i poliziotti penitenziari”. Per Tristaino, “la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, servono strumenti concreti ed efficaci per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Liguria (in sono ristrette in cella oltre 1.370 persone a fronte di circa mille posti letto regolamentari, mentre solo a Valle Armea abbiamo 258 detenuti – 161 dei quali stranieri – per 210 posti) sono ad alta tensione”. Rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali, rammentando che “la popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio; 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti”. Il leader nazionale del SAPPE ricorda infine che “il SAPPE da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari.”. E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane. “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!” conclude Capece.