Mondovì-Cuneo, nuova petizione per chiedere di riattivare la ferrovia

Il vice sindaco di Cuneo: "Valutare le opportunità per il trasporto merci"

28/05/2025
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“Chiediamo con forza la riattivazione della linea ferroviaria Cuneo – Mondovì, sospesa da anni ma strategica per il nostro territorio e il suo sviluppo”: questo l’appello lanciato nei giorni scorsi, attraverso una petizione online (che a lunedì aveva ragiunto quasi 1.700 firme verificate). Si tratta dell’ennesima presa di posizione nei confronti della tratta ferroviaria, chiusa dal 2012: questa volta l’iniziativa è di un singolo cittadino, non collegata almeno all’apparenza a correnti politiche.

La ferrovia
La Cuneo-Mondovì è stata realizzata a fine Ottocento, ed inaugurata nella sua intierezza attuale nel febbraio del 1888. Sopravvisse alle guerre, e non fu oggetot di particolari rettifiche o modifiche nel corso degli anni. Nel 1996, quando già si ventilava una sua possibile chiusura per insufficiente atività, l’alluvione diede il colpo di grazia abbattendo il ponte sul Gesso. Fino al 2003 rimase attivo solo il trasporto merci mentre il resto della circolazione fu sospesa. Nel 2006 la riativazione complessiva, ma durò poco: considerata in dissesto economico, la linea fu chiusa definitivamente nel giugno del 2012. Poco dopo la conclusioni delle varianti di Pianfei e Beinette, alternative al tradizionale racciato della SP 564.

Le motivazioni
“La linea rappresenta una soluzione più comoda ed efficiente per chi, da Cuneo e aree limitrofe, vuole raggiungere la Riviera di Ponente, evitando così di dover salire fino a Fossano per poi scendere verso il mare; la tratta, di importanza strategica nazionale, oggi attiva con molte difficoltà, serve principalmente il Ponente ligure e la Francia”: questa la prima motivazione addot alla nuova petizione per la riattivazione. “La Cuneo–Mondovì – porsegue il testo - offrirebbe un’opzione complementare per collegare la provincia al mare del savonese; un collegamento ferroviario efficiente aiuterebbe a diminuire il traffico sulle autostrade, soprattutto nei mesi estivi, quando le code per raggiungere la costa sono all’ordine del giorno”.
Collegamenti anche con la Mondovì città degli studi: “A Mondovì è attivo il Politecnico, frequentato da molti studenti cuneesi. Viceversa, Cuneo ospita corsi universitari in ambito sanitario, agrario ed economico: la ferrovia favorirebbe lo scambio tra studenti e l’integrazione tra poli formativi, dando più forza al sistema universitario del territorio, riducendo anche in questo caso traffico e problemi di parcheggio”. Ed ancora, la mobilità scolastica: “gli studenti delle scuole superiori trarrebbero grande beneficio da un collegamento ferroviario diretto e frequente, ad esempio per raggiungere istituti presenti solo in una delle due città”. Altre motivazioni sono poi riscontrate nella sostenibilità ambientale, nelle migliori connessioni tra regioni, turismo: “meno auto sulle strade significa meno inquinamento, meno incidenti e una maggiore qualità della vita per tutti. Investire sulla ferrovia è una scelta ecologica e lungimirante; riattivare la linea faciliterebbe l’interscambio con le tratte Torino–Savona e Torino–Limone, migliorando l’efficienza complessiva del trasporto ferroviario nella provincia e facilitando gli spostamenti in tutta la regione; la linea Cuneo–Mondovì potrebbe diventare un tassello chiave per rilanciare anche la futura riattivazione della Ceva–Ormea, permettendo a chi arriva da Ceva di raggiungere facilmente il capoluogo provinciale; riattivare la linea favorirebbe anche il turismo locale e interregionale, facilitando l’accesso alle aree montane, culturali e naturalistiche tra Cuneo e Mondovì, ma anche il collegamento diretto con la Liguria per il turismo balneare. Un collegamento ferroviario efficiente incentiva un turismo più sostenibile e accessibile a tutti, senza dipendere dall’auto”. Infine, motivazioni di “giustizia territoriale e lotta allo spopolamento: le aree di provincia hanno diritto a servizi pubblici adeguati. Riattivare questa linea significa combattere l’isolamento dei territori, offrire alternative reali all’uso dell’auto e favorire la permanenza di giovani, studenti e lavoratori nel Cuneese e nel Monregalese”.

I commenti
Luca Serale, vice-sindaco di Cuneo ed assessore con delega ai Trasporti: “Sia dal punto di vista mio personale, che da quello dell’inero Consiglio comunale, l’auspicio è quello della riaperura della traa ferrociaria Cuneo-Mondovì. È un argomento a cui engo molto, perché lo ritengo un’ottima opportunità di mobilità sostenibile. L’infrastrutura viaria di collegamento, infatti, seppur nel corso delgi anni sia andata incontro a migliorie non è comunque quella sostenibile. L’alternativa ferroviaria ha come ostacolo maggiore la questione economica, che però si può affrontare facendo sinergia con le aziende del terriorio. Il comparto ferroviario infatti è sotto sfruttato rispetot al trasporto merci, ed anche per la Cuneo-Mondovì ci potrebbero essere interessanti sviluppi in questo ambito”.
“Saluto con grande favore questa petizione – commenta il sindaco di Mondovì Luca Robaldo -, non è la prima di questo genere. Rappresenta comunque un segnale importante, di interesse, che aiuta a sensibilizzare le persone. Queste tratte vanno tenute vive: come Provincia e Comuni abbiamo costituito ormai due anni fa un gruppo che ha consentito di manenere alta l’attenzione presso le istituzioni. Abbiamo anche intavolato discorsi con con Longitude ed Areaways che si sono occupate della riativazione della Cuneo-Saluzzo-Savigliano e della Ceva-Ormea. Si andrebbe a costituire quella ‘visione’ degli studenti del Politecnico di qualche anno fa, dove veniva immaginata una sorta di metropolitana leggera, una rete di collegamento da Cuneo ad Ormea”. 

Direttore: DIEGO RUBERO
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