Mannaia del 70% su manutenzione strade

In provincia di Cuneo a rischio la sicurezza e il sistema imprenditoriale. Gazzano: «questo rifinanziamento è un terremoto»

Rosaria Ravasio 28/05/2025
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Gli imprenditori di Ance Cuneo, sezione strade e asfalti
Un accorato e al tempo stesso allarmante appello quello lanciato dagli industriali cuneesi dell’Ance (settore strade), nell’incontro svoltosi lunedì 26 maggio nella sede Confindustriale di Cuneo alla presenza del presidente della Provincia, Luca Robaldo.
L’emergenza è causata dai tagli lineari definiti  nella Legge di Bilancio Milleproproghe che ha ridotto le risorse destinate alla manutenzione delle strade di 1,7 miliardi. “Una sforbiciata, che  per la Provincia di Cuneo si taduce in un taglio di circa il 70% di disponibilità di risorse - come precisa il presidente Ance Cuneo, Gabriele Gazzano - , che erano già state assegnate e quindi contabilizzate e programmate.
Ma la sforbiciata proseguirà anche negli anni successivi con un taglio che ammonterà al 50%. I tagli per essere più precisi, quest’anno, ammonteranno a 11,870 miliardi”
Capite quindi che gli imprenditori del settore, così come le Province, che sono gli Enti preposti alla manutenzione e sicurezza stradale non stanno , giustamente, accettando in modo passivo questa decisione governativa.
“La provincia di Cuneo, oltretutto, ha chilometri di strade provinciali mediamente superiore a quello di altri territori spiega ancora il presidente Gozzano -, a causa della particolare orografia del terreno e alla sua particolare vastità”.
La provincia di Cuneo,infatti, conta ben 3.119 km di rete stradale di competenza su un totale di 7.540 km provinciali, in un territorio dove si alternano pianura, colline e montagne. 
“Per mantenere in sicurezza e bituminare costantemente queste strade vengono richiesti costi ed investimenti - continua Gozzano - che ora la Provincia non potrà più garantire e noi a nostra volta non potremo più lavorare”.
Una decisione che mette in ginocchio un’intera filiera produttiva, strategica per la sicurezza delle strade e dei cittadini, e rallenta a 360 gradi la mobilità quotidiana di tutti, che in altre parole significa rallentamento generalizzato dell’economia, aumento dei costi dei trasporti, aumento dell’incidentalità stradale etc. In un’economia già piegata dagli anni del Covid, dalle guerre e dall’instabilità geopolitica mondiale questi tagli improvvisi proprio non ci volevano.
Tutte osservazioni contenute nella lettera che il presidente Ance, Gabriele Gozzano, ha consegnato brevi manu al presidente della Provincia, Luca Robaldo, che ha subito evidenziato come questa costruttiva iniziativa degli imprenditori del settore cuneese gli dia più forza nel momento in cui ci sarà il confronto col Governo centrale. “Confronto che sarà a breve e che lascia intravedere, comunque qualche speranza - dichiara Luca Robaldo, presidente della provincia - , dato che c’è già stato un confronto tra la Premier Meloni e Gandolfi, presidente dell’Anci (l’unione delle province italiane), nel quale si è parlato della nascita di un nuovo strumento che attraverso un decreto legge dovrebbe ristabilire, almeno in parte un po’ di equilibrio”.
La provincia di Cuneo, però non vuole farsi trovare impreparata e così come si sono mossi gli imprenditori per frontare la crisi, si muove anche la Provincia, portando avanti tutti i preliminari dei progetti già preparati per renderli operativi, nel dubbio che quando ci sarà il confronto governativo vengano richiesti proprio questi per concedere i fondi.
“Le Province sono Enti che vitalizzano il territorio proprio garantendo la possibilità di spostamento su strade sicure e, nello stesso tempo, mantenendo in sicurezza anche gli edifici scolastici - spiega ancora Robaldo -. Purtroppo con la ‘mannaia’ che è arrivata abbiamo dovuto bloccare decreti già varati, escludendo quelli che erano già partiti ed in via di conclusione”.
“E’ sconcertante ricevere un taglio di questo peso su progetti già pianificati - conclude scorato il presidente Gazzano. Noi, come tutti gli imprenditori, viviamo sulla pianificazione, non possiamo rincorrere l’emergenza, è necessario pensare sempre al futuro per rendere migliore anche il presente, ma siamo nell’impossibilità di farlo”.
Un’emergenza che va a sommarsi, quindi, ad altre emergenze già esistenti che complica di molto il proseguimento della catena produttiva con ripercussioni non indifferenti anche sull’indotto.
Ma cosa devono fare i nostri imprenditori per potere proseguire nel loro lavoro? Qualcuno si rende conto che questo è il primo anello della catena imprenditoriale, cioè quello che dà la spinta per creare economia reale e benessere diffuso a vantaggio di una migliore qualità della vita?
A qualcuno forse sfugge che le strade e le infrastrutture in generale sono strategiche, un vero e proprio volano per l’economia? E se l’ente Provincia di Cuneo risulta virtuoso, perchè deve sempre dare a Roma e ricevere indietro quasi niente? Dobbiamo forse arrivare ad alterare i numeri e metterci in predissesto per essere aiutati?
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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