La Liguria confina a Nord con il Piemonte e l’Emilia, a Est con la Toscana, a Ovest con la Francia. A Sud è bagnata dal mar Ligure. Come risposta a piacere, meglio non affidarsi alla barbabietola da zucchero per salvare la faccia, perché i genovesi la loro fortuna l’hanno fatta importando e vendendo il prodotto finito.
Il Bignamino di geografia per Andrea Orlando è giocoforza duro da mandare a memoria, specie per chi - come lo hanno subito giustificato in molti in una sorta di soccorso rosso massmediatico - è stanco e può anche incorrere in un lapsus. Sostenere come ha fatto che «in Liguria quattro capoluoghi su cinque sono governati dalla destra» dev’essere talmente credibile se detto da lui, che nessuno se n’è accorto fino a quando i social non hanno iniziato inesorabili a far circolare meme. Di certo, nessuno ne ha parlato fino a quando la cosa ha avuto un’eco tale a livello anche nazionale che non si poteva più fare a meno di pubblicarla (in realtà qualcuno c’è riuscito lo stesso), ben nascosta.
Lui, il candidato che si sente vittima di attacchi brutali degli avversari, anche stavolta dice che «è stato strumentalizzato un lapsus». E ancora: «Negli ultimi giorni i nostri avversari mi stanno attaccando sul piano personale con attacchi scomposti, aggressivi. Non hanno idee, non hanno proposte, sono nervosi e hanno paura di perdere». La storia delle cinque province ha ispirato anche il celebre vignettista Osho, ma si sa che la satira, quando colpisce a sinistra, viene subito derubricata a violenza politica.
Il problema è che proprio mentre Orlando si concedeva il lapsus, c’era chi con tutta calma produceva materiale elettorale per pubblicizzare il tour della segretaria Elly Schlein a sostegno di Orlando, ma anche per confermare che tra i dem gente che conosce la Liguria ce n’è davvero pochina. Tra le tante tappe c’era da segnalare anche quella di Recco. E infatti sulla locandina ci finisce un’immagine di Bogliasco. «Abbiamo forse trovato il quinto capoluogo della Liguria che solo Orlando conosce. Ma chiediamo a lui se sia Recco o Bogliasco, perché noi sinceramente non riusciamo a capirlo - ironizza subito Matteo Campora, candidato di Vince Liguria, -. Sabato Orlando è stato portato un po’ in giro dalla leader del Pd Elly Schlein, per farlo conoscere dai liguri, ma ha dato appuntamento a Recco, su una locandina stampata con la foto di Bogliasco. Tra l’altro nella prima versione aveva anche sbagliato il nome della gelateria che li avrebbe accolti e che chi conosce la Liguria non avrebbe mai sbagliato». Due gaffe così nello stesso giorno diventano già qualcosa di più di un lapsus, ma questa volta il candidato governatore, ordina di scaricare le colpe: «Si precisa che Andrea Orlando non era presente a Recco sabato scorso a differenza di quanto gli viene attribuito con l’ennesima polemicuccia fondata sul niente», dirama una nota il Pd. Quindi colpa di Elly Schlein che, lei sì, a Recco c’era? Campora ormai è divertito dalla cosa e coglie l’assist: «Apprendiamo che ormai che la candidata è Elly Schlein, e si fa i comizi da sola, non si porta neppure più dietro Orlando. Quindi Orlando a Recco lui non c’era? Beh, se è per questo non c’era neppure Recco sul manifesto. E pare neppure gli abitanti di Recco».
Il candidato bucciano aveva già punzecchiato Orlando qualche giorno fa, ricordando come durante un dibattito le immagini lo avessero ripreso intento a sbirciare dal vicino quando gli era stato chiesto di collocare sulla cartina quattro piccoli comuni liguri. L’esame di geografia non pare il suo forte. E dopo queste gaffe il momento non sembra quello giusto per chiedere ai liguri di dargli il voto.