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La Regione reintroduce le misure di riuso e rigenerazione urbana

Il presidente della II Commissione Fava: «Raccolte le richieste degli operatori»

Anna Bosco 21/05/2025
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«Sono estremamente soddisfatto per l’approvazione delle modifiche alla legge regionale che reintroduce le misure di riuso, riqualificazione dell’edificato e rigenerazione urbana. Ringrazio tutti i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione che hanno permesso l’approvazione in tempi celeri di un provvedimento che ci veniva fortemente richiesto dagli operatori del settore e dai sindaci». Ad annunciarlo il presidente della II Commissione permanente del Consiglio regionale (Urbanistica) Mauro Fava.

L’esponente di Forza Italia spiega: «Sin dall’inizio di questa nuova legislatura stiamo mettendo al centro dell’agenda politica il riordino della materia urbanistica in un momento di grande difficoltà del comparto. In avvio di legislatura con il presidente Ruzzola e il supporto dell’assessore competente ci siamo subito impegnati per rendere di nuovo possibile il recupero dei sottotetti dovuto alla dichiarazione di illegittimità della Corte Costituzionale della L.r. 7/2022. Una situazione che aveva inchiodato migliaia di pratiche dei professionisti paralizzando il comparto. Sempre per agevolare le pratiche edili, il lavoro dei tanti professionisti del settore e attrarre investimenti sto lavorando insieme ai colleghi e al presidente Alberto Cirio al Cresci Piemonte. Una norma che sono convinto potrà veramente sbloccare lo sviluppo del nostro territorio riportando efficienza in materia urbanistica».

La nuova legge regionale 16/2018 consente il recupero di edifici o gruppi di edifici esistenti, “premiando” le operazioni di rigenerazione edilizia o riqualificazione in alternativa all’espansione urbana. Il provvedimento si riferisce a tutti gli edifici classificabili come vecchi od obsoleti, di scarsa qualità architettonica, non sicuri dal punto di vista sismico o energetico.

Inoltre, la legge approvata rimette al centro l’autonomia dei Comuni, che potranno deliberare autonomamente per consentire il recupero delle strutture e diventando uno strumento comunale sistematico dal concreto impatto sul tessuto urbano, specialmente nelle aree più periferiche.

«Questa legge restituisce centralità ai Comuni e riattiva uno strumento atteso da molti amministratori locali e professionisti del settore – spiega Marco Gallo, assessore regionale all’Urbanistica –. La modifica della legge 16/2018 va in una direzione chiara: favorire la rigenerazione urbana, contenere il consumo di nuovo suolo, agevolare il recupero di aree edificate degradate e incentivare pratiche edilizie più sostenibili. Si tratta di un passo importante, che affianca il lavoro già avviato con il decreto Cresci Piemonte e con la riforma complessiva della normativa urbanistica regionale, su cui stiamo lavorando per fornire strumenti efficaci, chiari e condivisi. L’obiettivo è un Piemonte più competitivo, più attrattivo e più attento alla qualità urbana e ambientale. Con questa legge, il Piemonte anticipa ancora una volta i tempi - conclude l’assessore Gallo -, in attesa che a livello nazionale venga approvata una riforma organica della rigenerazione urbana, ponendosi come esempio virtuoso per politiche urbanistiche attente all’ambiente e al futuro delle nostre comunità».

 

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