INCHIESTA ESCLUSIVA: Mondovi-Ventimiglia una «gimkana» tra i cantieri

Abbiamo percorso, insieme a un cineoperatore, il tratto della A6 e della A10: interrotta dai cantieri che provocano continui disagi e immense code

Alessandro Marini 04/08/2024
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Da anni ormai, l’autostrada A6 Torino-Savona e l’autostrada A10 Genova-Nizza sono disseminate da una moltitudine di cantieri che causano forti disagi a chi le percorre, nonostante il costo sempre più elevato dei pedaggi.
Ciò è dovuto al fatto che negli ultimi tempi, abbiamo tristemente assistito a crolli di ponti e viadotti, in particolar modo proprio sulle reti stradali di Piemonte e Liguria. Verosimilmente causati da incuria e scarsa manutenzione.
In ogni caso, chi deve recarsi dal Piemonte alla Liguria per lavoro o chi decide di godersi un po’ di riposo al mare, o sulle montagne cuneesi e torinesi, nel caso di chi compie il viaggio inverso, deve mettere in conto di incontrare sovente code chilometriche, rallentamenti, blocchi del traffico. Non finisce qui, infatti, se si vuole andare in Francia, bisogna semplicemente mettersi il cuore in pace e rassegnarsi al fatto che essendo chiusa una delle due gallerie che portano a Mentone, è alquanto probabile incappare in code chilometriche (fino a 20 km. in alcuni giorni).
Ci sarebbe il Colle di Tenda, quella che per anni è stata la strada principale di collegamento tra il Piemonte e la e la Francia,  peccato che il traforo, per mille vicessitudini, ritardi dei lavori accumulati , è chiuso ormai da anni. Tutto ciò, ovviamente non ha fatto che aumentare ulteriormente il traffico lungo l’autostrada. Per certi versi è incredibile come su due trafori internazionali che collegano i due paesi, uno sia chiuso da così tanto tempo e l’altro sia ad una sola corsia di percorrenza, tra l’altra nel periodo estivo dove il traffico aumenta.
Per documentare questa drammatica situazione, abbiamo realizzato, lo scorso 25 luglio, un viaggio partendo dal casello di Mondovì fino al confine di Stato a Ventimiglia (176  chilometri) insieme ad un videooperatore realizzando un filmato che ripercorre, in sequenza, tutti i cantieri attivi quel giorno da Mondovì fino a Mentone.
Il primo cantiere era situato ad 1 km e mezzo dopo l’ingresso, mentre il secondo fino all’uscita di Niella Tanaro. In entrambi i casi non è stato visto personale a lavoro.
Dopodiché ci si imbatte sul cantiere in corrispondenza del viadotto sullo Zemola ed in cui si registra la presenza di operai. Il quarto sito di lavori era situato dopo l’uscita per Millesimo. Non sono stati osservati operai al lavoro nemmeno nel cantiere prima della galleria di Montecala. La successiva zona lavorativa era all’inizio del viadotto Priera ed erano presenti alcuni operai. Prima e durante la galleria San Rocco, altra zona rossa, non è segnalabile la presenza di lavoratori. Successivamente si incontra il cantiere fra Carcare ed Altare.
L’ultimo cantiere sulla A6 inizia in prossimità dell’’uscita di Altare e si conclude a Savona, circa 13 km in tutto. Proprio il tratto in questione chiude tra le 22.00 di sera e le 06.00 di mattina, costringendo chi viaggia a scegliere vie alternative ben meno curate e meno scorrevoli, come il caso del Colle di Cadibona, in cui la vegetazione ha preso ampie porzioni della carreggiata.
Il tutto tenendo presente che per molti km la carreggiata dell’autostrada A6, che da Torino va a Savona, è completamente chiusa al traffico.
Come anticipato ad inizio articolo, la nostra inchiesta ha riguardato anche l’autostrada Genova-Nizza. Ed è stato proprio lungo il tratto tra Mentone e Ventimiglia che si registrano i disagi maggiori, dal momento che era presente una coda di un’ora in un tratto relativamente breve.
A ciò va aggiunta un’altra tematica delicata e paradossale: i costi dei pedaggi. Per il viaggio abbiamo riscontrato una spesa che ammontava, tra andata e ritorno, a 44,70 euro. Per la precisione, da Mondovì a Ventimiglia il costo è stato di 20,30 euro, Ventimiglia confine di stato 2,70 euro ed infine dal confine di stato a Mondovì il pedaggio risulta essere di 21,70 euro.
Infine, anche complice la durata matusalemmica di alcuni cantieri, è comprensibile chiedersi se non sia possibile avere la presenza di più operai che lavorano, magari anche con turnazioni notturne (come accade in tutti i paesi moderni), su un’autostrada così importante per la rete viaria interregionale e nazionale, in modo da velocizzare il completamento delle manutenzioni e restituire una viabilità normale agli utenti, che siano lavoratori che ogni giorno sono costretti a percorrere quei tratti di autostrada o che siano turisti italiani o stranieriche vogliono raggiungere la riviera ligure o le montagne del Cuneese e del Torinese.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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