Come previsto, ci sono stati aspri scontri a Torino nella manifestazione organizzata in segno di protesta per lo sgombero dell'ex Centro Sociale Askatasuna in corso Regina Margherita 47.
Gli antagonisti hanno nuovamente attaccato le Forze dell'ordine e la città ha dovuto assistere all’ennesima guerriglia urbana. Un gruppo di persone incappucciate in testa alla manifestazione ha cercato di sfondare il cordone della Polizia, lanciando bottiglie, oggetti e bruciando cassonetti.
Le Forze dell'ordine hanno dovuto rispondere con idranti e lacrimogeni. Ci sono state cariche con manganellate da un lato e bastonate da parte dei manifestanti.
Durante gli scontri i manifestanti hanno lanciato bombe carta per cercare di sfondare il cordone delle Forze dell’ordine posto a 500 metri dalla palazzina che era occupata illegalmente da Askatasuna. Almeno sette gli agenti feriti.
Intanto, da Askatasuna arrivano minacce di morte all’assessore regionale Maurizio Marrone (FdI). Solidarietà da Forza Italia, che attraverso il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia, denunciano: «Gli amici di Cgil, Arci, Avs e delle associazioni del quartiere Vanchiglia create per tenere in piedi il ‘Circo Barnum’ delle Sinistre torinesi e di Askatasuna, insieme ai ‘rinforzi’ venuti da tutta Italia a Torino, stanno mostrando il loro vero volto».
«La loro vocazione – denunciano Rosso e Fontana – è la minaccia, la violenza, l’aggressione, la guerriglia urbana. C’è da domandarsi perché dei ‘bravi ragazzi’, ai quali, nella narrativa post sgombero delle Sinistre, viene consegnato il tè caldo da una dolce vecchiettina, decidano di coprirsi il volto. Forse perché si vergognano? Eh no, serve per occultare le loro identità, mentre scrivono sui muri, per dare l’assalto a presidi di agenti, per incendiare cassonetti, per lanciare bottiglie a chi difende quei cittadini e commercianti che ogni giorno si alzano, vanno a lavorare, pagano le tasse che sono servite per mantenere spesato un centro illegale come Askatasuna e magari, se si indagasse, molti di loro risultano nullatenenti».
«La nostra solidarietà – ribadiscono ancora una volta i due azzurri – va agli agenti che stanno difendendo in questa giornata pre-natalizia i Torinesi, garantendo la normale vita quotidiana. E poi siamo vicini all’assessore Marrone che ha subito lo sfregio di scritte minacciose, sapendo che non si farà intimidire: gesti come questi ci convincono a raddoppiare gli sforzi per spazzare via dalla politica torinese quella cappa di connivenza che ancora una volta il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, ha continuato a sostenere, confermando di voler proseguire sul modello del progetto ‘kulturale’ precedente. Per noi esiste la cultura, non la ‘kultura’ di chi non conosce neppure i valori fondanti della Costituzione».
«Quello che sta succedendo a Torino dimostra che il Governo ha fatto bene a prendere una decisione ferma con lo sgombero del Centro sociale Askatasuna» – dichiara il vicepremier Antonio Tajani.
«Le nuove devastazioni confermano quello che abbiamo sempre sostenuto: Askatasuna è un covo di delinquenti, teppisti violenti che rappresentano una presenza destabilizzante e pericolosa per la società» – afferma la vicepresidente Fdi del Piemonte, Elena Chiorino, che denuncia un «attacco squadrista, ampiamente premeditato e proprio per questo ancora più grave».
«Ma c'è anche – precisa Chiorino – una responsabilità politica chiara: quella di chi, invece di condannare senza ambiguità, ha scelto di legittimare e sostenere i Centri sociali, alimentando un clima di impunità, arrivando addirittura a sfilare con loro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: poliziotti assaltati, devastazione, città ostaggio della violenza. Questa non è protesta: è criminalità. E chi la giustifica ne è complice. Noi ci schieriamo invece con le Forze dell'ordine, baluardo irrinunciabile di legalità e sicurezza, che ogni giorno difendono i cittadini perbene pagando un prezzo altissimo in termini di sacrificio e rischio personale. A loro va la nostra solidarietà e il nostro incondizionato grazie».