«Andrea Orlando, il nostro candidato presidente, ha già preso l’impegno che, se vincerà, entro i primi 100 giorni farà una legge regionale per stoppare il consumo di suolo». Così Elly Schlein domenica ad Arenzano arringava la folla accusando la Liguria per i danni da eventi estremi, mentre la sua Emilia Romagna, la regione di cui è stata vice presidente e assessore al patto per il clima, andava sott’acqua per la terza volta in meno di un anno, con un livello di devastazione e morte che, per fortuna la Liguria ha smesso di raggiungere grazie a un cambio di passo della Protezione Civile.
La polemica fondata sulla speculazione le si rivolge contro come un boomerang, azzerando la credibilità della ricetta della sinistra («il Pd cementificatore della Liguria» era lo slogan preferito persino di Ferruccio Sansa prima che facessero eleggere consigliere regionale). Tanto che la segretaria dem ieri mattina, in tv, ripete il concetto, ma trova un altro colpevole: «Necessaria una legge nazionale per il consumo del suolo», titola l’agenzia Ansa nel riportare l’idea di Elly Schlein.Se disastri a ripetizione colpiscono l’Emilia, deve intervenire il governo. Anche nella sua regione occorre la legge, certo.Quella che, da vice presidente e assessore della giunta Bonaccini, lei, non ha fatto lei.
Ma il ritornello è ormai mandato a memoria dal Pd. E anche il candidato Andrea Orlando lo ripete come un mantra. Scatenando però le reazioni di chi a Genova ha in questi anni lavorato per migliorare la risposta del territorio ad eventi estremi. «Caro Orlando, leggendo le tue dichiarazioni, mi viene il dubbio che tu stia parlando di una quinta provincia, non della Liguria, magari della confinante Emilia dove ti sei fatto eleggere e per cui sottolineo la nostra vicinanza per i tanti problemi avuti a seguito di alluvioni e allerta proprio con la gestione del suo partito - risponde Sergio Gambino, assessore alla Protezione Civile del Comune di Genova e candidato alle elezioni regionale -. Genova ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Il rifacimento della copertura del torrente Bisagno, completato lo scorso anno, ha segnato una svolta decisiva nella riduzione del rischio di esondazioni che da anni minacciava la città. A questo si aggiunge lo scolmatore del Fereggiano, un’opera fondamentale per drenare le acque in eccesso ed evitare pericolosi allagamenti. Con continui lavori di manutenzione delle infrastrutture idriche e fognarie, stiamo garantendo la sicurezza dei cittadini e proteggendo il territorio dalle calamità naturali».