L'inchiesta riguardante il reddito di cittadinanza e il gioco d'azzardo si è conclusa con una serie di assoluzioni e ordinanze di non luogo a procedere, sorprendendo molti. Nonostante le accuse iniziali di frode ai danni dello Stato, gli indagati sono stati assolti per insufficienza di prove. Il giudice per le indagini preliminari, Anna Bonsignorio, ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per rinviare a giudizio o condannare le persone coinvolte. Le indagini si erano concentrate su una ventina di individui accusati di aver falsificato le dichiarazioni per ottenere il beneficio del Reddito di cittadinanza, pur essendo in grado di sostenere spese significative nel gioco d'azzardo. Tuttavia, dopo aver esaminato le difese e le evidenze, il giudice ha deciso di archiviare i casi, accogliendo la richiesta di non luogo a procedere. Questo ha suscitato un’ulteriore discussione sul funzionamento e sull’efficacia dei controlli legati alla distribuzione del reddito di cittadinanza.