Un gruppo aperto al dialogo e al confronto con l’amministrazione. È  il  gruppo Facebook di automobilisti e motociclisti genovesi che cercano il confronto con la nuova sindaca di Genova, Silvia Salis. «Ci piacerebbe poter avere un incontro come accadde col sindaco Bucci auspicando di poter dare un contributo, ma anche di portare a conoscenza della nuova giunta comunale le importanti esigenze (spesso disattese e trascurate) degli automobilisti e dei motociclisti genovesi - si legge nella nota del gruppo - le nostre prime tematiche ed esigenze sono le seguenti: maggiore cura delle strade e dell’asfalto, specie a tutela dei motocicli dei quali Genova è una delle capitali Europee.Blocco del piano «4 assi» che andrebbe a modificare e mortificare la viabilità di arterie cittadine al momento in perfetto scorrimento come via Cantore; urgente ripristino della terza corsia in uscita, direzione levante della sopraelevata: non serve a nulla avere una bellissima aiuola se essa genera un traffico perenne su un’arteria così importante. Cancellazione di inutili bike line e corsie ciclabili provvisorie (deserte ed inutilizzate) e ripristino della carreggiata originaria; aumento dei parcheggi e riduzione delle corsie degli autobus, queste ultime da rendere percorribili con moto e scooter».
«Per concludere - dicono gli amministratori del gruppo - cogliamo l’occasione per fare la prima grande domanda al sindaco: perché rinunciare allo Skymetro? Al di là dei difetti che quest’opera poteva a vere, Genova ha un bisogno disperato di nuove infrastrutture; inoltre la viabilità in val Bisagno è precaria e l’incidente di questa notte (l’altra notte tra martedì e mercoledì, ndr) a Staglieno con la coda infernale del mattino seguente (nella foto) ha messo in mostra due aspetti: quante auto e moto si spostino tutte le mattine verso il centro città e quanto una metropolitana, o mezzo pubblico non impattante per la viabilità e diverso da quelli esistenti, inefficienti a tale scopo, sia fondamentale per miogliorare ed alleggerire la viabilità della val Bisagno».  «Quando poi ci si trova di fronte ad un problema e ci si accorge che la scelta di partito è errata, perchè non correggerla nel nome della migliore gestione possibile della res pubblica?». Invece di perdere altri anni per realizzare un’infrastruttura che molti ritengono necessaria.