Il nuovo comandante provinciale dei vigili del fuoco di Torino da oggi è Francesco Orrù, 60 anni, originario di Mogoro (Oristano), che aveva già lavorato come vicario a Torino nel 2028-2019 e che dal 2009 risiede con la famiglia ad Asti.
Lascia dunque la reggenza Alessandro Paola, comandante regionale in Piemonte. Orrù, che ha comandato Cagliari, Perugia e in ultimo Genova, in una conferenza al comando provinciale di Torino ha affermato: «Tornare qui è tornare a casa, ne sono molto contento. È un comando molto complesso, ma metterò il mio impegno per migliorare i servizi. Sono una persona umile, ma molto determinata. Ci sono ottimi collaboratori sia tra i dirigenti che tra il personale operativo, che qui è altamente specializzato e si è visto anche nell'ultima alluvione. Cercheremo di lavorare principalmente come squadra».
«Abbiamo una sala operativa tra le più belle e importanti d'Italia e a livello europeo, siamo tra le eccellenze» ha aggiunto Paola, che Orrù ha ricordato di avere incontrato più volte per lavoro, in particolare quando venne chiamato proprio da lui, allora responsabile della sala operativa nazionale, ad Amatrice per il terremoto.
«C'era il cambio turno e le squadre non sono andate all'ora prevista sotto gli edifici - ripercorre con la mente - così si sono salvati e hanno potuto lavorare dopo. Io che ero in un edificio antisismico ho sentito tutto tremare, non sono nemmeno riuscito a stare in piedi».
«Era quel 30 ottobre» dice soltanto Paola, tornando col pensiero a quel giorno del 2016, quando Amatrice e altre città del centro Italia vennero devastate da una scossa. Paola ha voluto sottolineare anche l'attività di prevenzione e di educazione civica che i vigili del fuoco s'impegnano a svolgere, insieme a quella di soccorso. Orrù ha raccontato di avere fatto il vigile del fuoco scoprendo il mestiere dopo un concorso, a cui partecipò con la sua laurea in ingegneria elettrotecnica, dopo tre anni di insegnamento in un istituto tecnico. Ai colleghi giovani, anche funzionari, «consiglio di iniziare nei comandi metropolitani come questo, Genova, Napoli, Roma: è qui che ci si fa il bagaglio di esperienze, ci si allena». Dal punto di vista operativo, per il Piemonte, ha sottolineato «il grosso vantaggio della presenza dei volontari in molte province, a iniziare da Torino, che conoscono perfettamente il territorio».