"Con profondo rammarico, comunico la mia decisione di rinunciare all'incarico di Garante delle persone private della libertà per il carcere di Asti". Stefania Sterpetti, medico di 67 anni, nominata dal Consiglio comunale Astigiano garante dei detenuti di Asti il 22 aprile, dopo la discussione politica per i post inneggianti al duce, di matrice razzista e discriminatoria, si arrende e abbandona l'incarico.
Dopo la sua nomina, alcuni consiglieri di minoranza Astigiani avevano letto sul profilo social della neo-garante frasi come "visto che non c'è la pena di morte, fosse la volta buona che si toglie di mezzo da solo", riferite a un carcerato che aveva iniziato lo sciopero della fame.
Sterpetti, dopo innumerevoli interventi che ne chiedevano la rimozione dall'incarico, parla di scelta, "dolorosa ma necessaria", per consentire "che il ruolo di Garante possa essere esercitato con la serenità e l'autorevolezza indispensabili, senza che il dibattito pubblico venga distolto dal merito delle questioni carcerarie per concentrarsi su polemiche legate al mio passato".
Gli esponenti Avs Marco Grimaldi e Alice Ravinale esprimono soddisfazione per le dimissioni di Stefania Sterpetti. "Le denunce delle opposizioni - afferma la consigliera regionale Ravinale - sono servite e siamo felici si sia chiusa in fretta questa pagina vergognosa. Il sistema penitenziario piemontese ha bisogno di figure competenti e attente, non di altra ideologia contro i diritti delle persone detenute. In un sistema al collasso, i garanti svolgono un ruolo chiave per il rispetto dei diritti dei detenuti, da cui dipendono anche le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria: confidiamo che questa figuraccia serva di lezione alla destra anche per individuare un profilo adeguato come garante regionale".
"Il centrodestra - sostengono i consiglieri comunali di Asti Mauro Bosia e Vittoria Briccarello, che avevano segnalato i post della garante - non cercava una figura competente, per questo il bando è stato scritto senza richiedere alcun requisito. Il testo era scritto male di proposito al fine, forse, di lasciar campo libero a candidature improbabili".
"Ci auguriamo - aggiunge Grimaldi, vicecapogruppo Avs alla Camera che aveva sollevato immediatamente la questione in Parlamento - che il Consiglio comunale di Asti adesso scelga con criterio e con il coinvolgimento di tutte le forze politiche nella direzione dell'esperienza e della professionalità".