Dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, la Cgil e la Uil di Asti Hanno promosso ieri mattina un presidio sotto la Prefettura di Asti per dimostrare il proprio sostegno e vicinanza alla famiglia di Nicholas Colombini, l’operaio di Terni morto all’Ospedale di Asti il 10 agosto e per dire «Basta alle morti sul lavoro». Hanno aderito e partecipato oltre che un cospicuo numero di lavoratori anche esponenti politici locali.
Cgil e Uil hanno ribadito la loro richiesta di cambiare le regole sul sistema degli appalti e dei subappalti. Infatti Nicholas, come prima di lui Giorgio Tibaldi, morto ad Asti nel 2021, Salah Zrhaida, morto a Revigliasco nel 2023, operaio di una ditta di manutenzione erano tutti lavoratori che venivano in trasferta ad Asti da un’altra regione: «Occorre cambiare le regole degli appalti ed il sistema della formazione nel nostro Paese, occorre far crescere la coscienza che la sicurezza non è un costo, ma un investimento affinché non ci siano più infortuni e morti sul lavoro».
«Anche ad agosto – afferma il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – le stragi sul lavoro non si fermano. E continuano a colpire anche molti lavoratori e lavoratrici ‘trasfertisti’, che ogni giorno lasciano le proprie famiglie per andare a guadagnarsi il salario lontano da casa, spesso affrontando pesanti turni e condizioni di lavoro insicure. Chiediamo, ancora una volta, più attenzione alla formazione e maggiori controlli, soprattutto nei lavori in appalto e subappalto».