«Dall'inizio dell'anno, nell'astigiano, 71 donne si sono rivolte al pronto soccorso, vittime di violenza fisica e psicologica. In tutta Italia, le richieste di aiuto sono oltre 2000 al mese. Di questi numeri siamo tutti responsabili, non certo una minoranza di migranti ma nel nostro paese nascere donna è ancora oggi uno svantaggio socio-economico e troppo spesso un pericolo per la propria vita». Lo affermano, in una nota, firmata da Elena Accossato, segretaria provinciale del Pd ad Asti, Ornella Lovisolo, coordinatrice Democratiche Asti, e Fabio Isnardi, consigliere Regionale Pd.
«L'impegno della politica e del Partito Democratico, in particolare, non può limitarsi a denunciare la gravità del problema, ma deve agire come forza propulsiva per il cambiamento. Abbiamo - prosegue la nota del Pd astigiano - il dovere di sostenere concretamente le associazioni che operano sul territorio, spingendo per un aumento dei fondi destinati ai Centri Antiviolenza, per una formazione adeguata delle forze dell'ordine e per la creazione di nuove case rifugio. Solo attraverso un impegno costante e una rete sempre più diffusa sul territorio sarà possibile rispondere con maggiore efficace alle continue violenze sulle donne. E' imprescindibile - concludono il Pd e le Democratiche di Asti - un cambio di passo culturale perché la violenza di genere si manifesta ogni giorno, in gesti e parole a cui non viene dato il giusto peso, in stereotipi talmente radicati che c'è chi ancora si ostina a difenderli, o a far finta di niente, mentre andrebbero contrastati con l'educazione nelle nostre scuole, in famiglia, sul posto di lavoro».