Grandi opere, 27 cantieri in ritardo in Piemonte

Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture del Piemonte, a un anno dalla fine del Pnrr, sono 22 i cantieri in ritardo, 5 quelli in grave ritardo. Undici opere strategiche sono però in fase di completamento

Loredana Polito 18/03/2025
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A poco più di un anno dalla fine del Pnrr, sulle infrastrutture monitorate dal Rapporto Oti – Osservatorio Territoriale Infrastrutture del Piemonte 2025, emerge un quadro in chiaroscuro.

Se sono infatti 11 su 67 le opere monitorate che registreranno avanzamenti rilevanti o saranno completate nel corso di quest’anno, salgono da 16 a 22 quelle che hanno subito un ritardo, mentre scendono da 9 a 5 quelle in grave ritardo. Passano poi da 30 a 31 le infrastrutture in linea con il programma e cresce anche il numero complessivo di opere monitorate dall’Osservatorio Territoriale Infrastrutture, grazie all’aggiunta della Tangenziale di Carmagnola e del Quadrante casalese per lo sviluppo logistico.

Infine, scendono da 12 a 8 le opere in fase di proposta progettuale.

Sono le principali evidenze del rapporto Oti Piemonte 2025 di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, presentato a Cuneo nella sede della locale associazione territoriale.

«Oti Piemonte si conferma uno strumento imprescindibile per le nostre imprese, perché infrastrutture materiali e immateriali rappresentano sempre di più un elemento cruciale per la competitività dei territori. Le multinazionali, così come i grandi gruppi nazionali, scelgono il Piemonte anche in virtù della posizione geografica. È un asset su cui dobbiamo continuare a lavorare, imprese e pubblica amministrazione insieme, per arrivare a progettazioni che raccolgano le esigenze delle tante filiere che compongono il tessuto economico del Piemonte e del Nord Ovest» – commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

«Il Rapporto Oti Piemonte 2025 offre un'analisi dettagliata dello stato delle infrastrutture nella nostra regione, delineando un quadro che presenta sia elementi positivi che sfide da affrontare. A poco più di un anno dalla conclusione del Pnrr, è motivo di soddisfazione constatare che 11 delle 67 opere monitorate sono in fase di completamento o registreranno progressi significativi nel corso del 2025. L'apertura della seconda canna del Frejus e il ripristino della storica linea Torino-Lione rappresentano traguardi importanti, che miglioreranno la connettività e la mobilità nel nostro territorio. Tuttavia, non possiamo ignorare le criticità. Questo richiede un'attenta valutazione delle cause e l'adozione di misure correttive efficaci. La collaborazione tra

istituzioni, imprese e territorio è essenziale per superare le sfide e garantire che le infrastrutture siano adeguate alle esigenze del tessuto economico e sociale. L'Osservatorio Territoriale Infrastrutture si conferma uno strumento prezioso per monitorare l'andamento dei progetti, identificare le criticità e promuovere soluzioni condivise. Continueremo a lavorare con determinazione per un Piemonte dotato di infrastrutture moderne, efficienti e sostenibili, in grado di sostenere la crescita economica, attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini» – dichiara Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

Scendendo nel dettaglio dei dati Oti Piemonte 2025 sulle 67 opere monitorate, risulta che di 34 opere i lavori sono in corso, 8 sono proposte progettuali, 25 opere sono in fase di progettazione fattiva, di cui 8 con progetto preliminare (invariate rispetto al 2024), 14 con progetto definitivo (-1 rispetto al 2024), 3 con progetto esecutivo (-1 rispetto al 2024).

Il valore complessivo dei cantieri da completare entro il 2033 è pari a 27,4 miliardi, di cui 2,5 miliardi quest’anno, con 11 opere attese e 1,1 miliardi entro il 2026 con la conclusione del Pnrr, con la previsione di 16 opere.

Proprio riguardo al Piano nazionale di ripresa e resilienza, su 9 opere monitorate e finanziate da fondi Pnrr, 8 procedono: quadruplicamento della linea ferroviaria Tortona-Voghera, potenziamento e ammodernamento delle linee Acqui Terme-Ovada-Genova, linee ferroviarie Torino-Ceres e Canavesana, elettrificazione della Ivrea-Aosta, Sp460 tra Lombardore e Salassa, superstrada Novara-Vercelli e scalo di Torino Orbassano, mentre sul Terzo Valico dei Giovi ci sono stati rallentamenti (previsione attivazione nuova linea: marzo 2027).

Ulteriori 16,4 miliardi di euro saranno spesi entro il 2030 e si attendono 13 opere in conclusione. Infine, altri 7,4 miliardi entro il 2033, grazie all’attivazione del tunnel di base del Moncenisio, ovvero la tratta binazionale nota come Torino-Lione e il primo lotto della Metro 2 di Torino.

Scendendo alle11 opere che nel 2025 dovrebbero registrare passi avanti significativi o essere completate, spiccano: l’apertura al traffico della seconda canna autostradale del Frejus, forse già a luglio; dal primo aprile ritorno all’operatività della linea ferroviaria storica Torino-Lione chiusa da agosto 2023 per una frana in Francia; sulla A33 Asti-Cuneo entro fine anno sarà completata la tratta Verduno-Cherasco; a giugno entrerà in funzione la nuova canna del tunnel del Colle di Tenda. A queste si aggiungono: adeguamento SS33 del Sempione; potenziamento stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia; adeguamento raccordo con scalo Boschetto per il Cim di Novara; completamento tangenziale di Fossano; sul passante ferroviario di Torino, ultimazione della stazione Rebaudengo-Fossata; ultimazione tangenziale di Novara; apertura della tangenziale di Romagnano Sesia.

Focalizzando l’attenzione poi sui corridoi europei Ten-T, per quello Mediterraneo, che comprende la Torino-Lione, Oti Piemonte rileva una situazione complessivamente migliorata, poiché procedono i lavori di realizzazione del tunnel di base del Moncenisio: 40 km scavati totali: circa il 25% dei 162 km di gallerie previste, con data di attivazione fissata al 2033. Intanto, nelle prossime settimane riapriranno sia il collegamento ferroviario storico che la seconda canna del tunnel autostradale del Frejus. E a Chiomonte si sta lavorando allo svincolo autostradale a servizio del cantiere per il tunnel di base lato Italia.

Segnali contrastanti arrivano dal Corridoio Mediterraneo-Reno-Mare del Nord, dove sulla tratta italiana negli ultimi mesi sono emerse criticità legate alla situazione geologica. Positivo invece l’avanzamento sulle linee ferroviarie del Sempione e la linea Acqui Terme-Ovada-Genova, che sono passate da una fase progettuale all’avvio dei lavori, e lo sblocco dell’iter per la riattivazione del servizio sulla linea ferroviaria Novara-Varallo.

Passando alle connessioni immateriali, proseguono i lavori di posa della banda ultralarga, seppur a ritmi più lenti rispetto all’anno precedente. A febbraio 2025, ci sono 793 Comuni con cantieri chiusi con collaudo certificato (+170 rispetto al 2023), 293 Comuni con cantieri chiusi con collaudo certificato (+76 rispetto al 2023) e 992 cantieri chiusi (+113 rispetto al 2023).

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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