«Con i dazi al 15% il danno che stimiamo per le nostre imprese è di circa 317 milioni di euro cumulati nei prossimi 12 mesi, mentre per i partner commerciali d'oltreoceano il mancato guadagno salirà fino a quasi 1,7 miliardi di dollari. Il danno salirebbe a 460 milioni di euro qualora il dollaro dovesse mantenere l'attuale livello di svalutazione». Lo fa sapere il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, in seguito all'accordo per l'applicazione di tariffe al 15% per le esportazioni di vini italiani in vigore dal 1° agosto.
«Facciamo al governo italiano e all'Ue per considerare adeguate misure per salvaguardare un settore che grazie al buyer statunitense era cresciuto molto», afferma Frescobaldi, secondo il quale almeno si è usciti da un'incertezza che stava bloccando il mercato. Secondo le analisi Uiv, a inizio anno la bottiglia italiana che usciva dalla cantina a 5 euro veniva venduta in corsia a 11,5 dollari; ora, tra dazio e svalutazione della moneta statunitense, il prezzo sarebbe vicino ai 15 dollari con +186%; ma nella ristorazione la stessa bottiglia da 5 euro rischierà di costare circa 60 dollari.
«Non ci si può ritenere soddisfatti per questo accordo - ha detto il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti - un dazio al 15% è certamente inferiore all'ipotesi del 30%, ma è enormemente superiore a quella, quasi nulla del pre-dazio».
Secondo l'Osservatorio Uiv, il 76% (l'equivalente di 366 milioni di pezzi) delle 482 milioni di bottiglie tricolori spedite lo scorso anno verso gli Stati Uniti si trova in 'zona rossa', con una esposizione sul totale delle spedizioni superiore al 20%. Aree enologiche con picchi assoluti per il Moscato d'Asti (60%), il Pinot grigio (48%), il Chianti Classico (46%), i rossi toscani Dop al 35%, quelli piemontesi al 31% così come il Brunello di Montalcino, per chiudere con il Prosecco al 27% e il Lambrusco. In totale sono 364 milioni di bottiglie, per un valore di oltre 1.3 miliardi di euro, ovvero il 70% dell'export italiano verso gli Usa.