Biglia e Fava (FI) annunciano l'approvazione delle modifiche alla Legge regionale per la sostenibilità edilizia
Reintrodotte le misure per il riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana
«Siamo estremamente soddisfatto i per l’approvazione delle modifiche alla legge regionale che reintroduce le misure di riuso, riqualificazione dell’edificato e rigenerazione urbana. Ringrazio tutti i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione che hanno permesso l’approvazione in tempi celeri di un provvedimento che ci veniva fortemente richiesto dagli operatori del settore e dai sindaci». Ad annunciarlo il presidente della II Commissione permanente del Consiglio regionale (Urbanistica) Mauro Fava e la consigliera regionale azzurra Debora Biglia.
Gli esponenti di Forza Italia spiegano: «Sin dall’inizio di questa nuova legislatura stiamo mettendo al centro dell’agenda politica il riordino della materia urbanistica in un momento di grande difficoltà del comparto. In avvio di legislatura con il presidente Ruzzola e il supporto dell’assessore competente ci siamo subito impegnati per rendere di nuovo possibile il recupero dei sottotetti dovuto alla dichiarazione di illegittimità della Corte Costituzionale della L.r. 7/2022. Una situazione che aveva inchiodato migliaia di pratiche dei professionisti paralizzando il comparto. Sempre per agevolare le pratiche edili, il lavoro dei tanti professionisti del settore e attrarre investimenti sto lavorando insieme ai colleghi e al presidente Alberto Cirio al Cresci Piemonte. Una norma che sono convinto potrà veramente sbloccare lo sviluppo del nostro territorio riportando efficienza in materia urbanistica». Spiega Fava.
«Con il provvedimento di oggi reintroduciamo quei criteri premiali per lo sviluppo sostenibile improntati su riuso, rigenerazione urbana e riqualificazione che sono fondamentali per ripensare le nostre città e renderle a misura di cittadini migliorandone la qualità urbanistica, architettonica, statica l, energetica. Oggi l’urbanistica è ripensare gli spazi restituendoli alla comunità e integrandone i servizi». Conclude Biglia.