Asti, approvato il Regolamento per gli interventi in area agricola

L’aggiornamento del documento prevede regole più chiare, flessibilità nei materiali e attenzione al paesaggio

09/12/2025
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L’Amministrazione comunale di Asti ha approvato un’importante revisione degli indirizzi operativi per gli interventi edilizi in zona agricola, con l’obiettivo di rendere più accessibili gli interventi, favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente e al contempo preservare il carattere paesaggistico e architettonico del territorio rurale astigiano.
La modifica risponde a una necessità concreta: rendere più semplice e praticabile il recupero di fabbricati agricoli esistenti, penalizzati da una disciplina eccessivamente rigida.
«Si tratta di un aggiornamento ragionato delle regole, che mantiene fermi i criteri di tutela ma li rende finalmente più coerenti con le esigenze reali del territorio – spiega l’assessore Monica Amasio –. Provenendo da una Frazione, conoscevo bene le difficoltà applicative di questo regolamento e l’obiettivo di intervenire per aggiornarlo vi era da tempo. La sua impostazione, in molti aspetti, risultava ormai troppo distante dalla realtà delle nostre campagne. Abbiamo lavorato con attenzione e determinazione per giungere a una revisione pragmatica e ben calibrata, capace di coniugare attenzione al paesaggio e risposte concrete alle esigenze dei cittadini. Ringrazio il consigliere Piero Ferrero per la collaborazione attenta e continua su questo progetto, portato avanti con impegno anche nella sua veste di presidente della Commissione Urbanistica».
«In questi anni, come delegato alle frazioni e presidente della Commissione Urbanistica – dichiara il consigliere Piero Ferrero – ho ricevuto da parte di numerosi cittadini la richiesta di modificare i criteri di costruzione nelle aree agricole. Dopo il Covid è nata l’esigenza di vivere e godere degli spazi aperti attigui alla casa, da cui la forte richiesta di tettoie, gazebo e altre migliorie agli spazi outdoor. Ritengo che la modifica al regolamento non travolga la tipologia della casa di campagna, ma aiuti i cittadini a vivere meglio e renda più belle le case del nostro territorio.»
Le principali modifiche al Regolamento prevedono: l’introduzione di criteri più flessibili, volti a consentire una valutazione caso per caso, superando l’impostazione precedente che tendeva a escludere molte soluzioni a priori; l’apertura all’uso di materiali innovativi compatibili con l’estetica rurale (come l’alluminio effetto legno in alternativa al legno massello); la semplificazione delle regole su infissi, coperture, tettoie, recinzioni, impianti tecnici e pannelli solari, che ora potranno essere ammessi se ben integrati nel contesto; una valorizzazione della riqualificazione edilizia, per renderla più conveniente e accessibile rispetto alla nuova edificazione; la possibilità di richiedere un parere consultivo alla Commissione Locale per il Paesaggio in caso di dubbi interpretativi o valutazioni complesse.
Con questa revisione, il Comune di Asti intende proseguire lungo la strada già avviata nel settore urbanistico: semplificare dove possibile, senza abbandonare la qualità. Il messaggio è chiaro: si può recuperare e trasformare anche in area agricola, purché lo si faccia in armonia con il paesaggio e con intelligenza progettuale.
«Vogliamo favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio rurale senza sacrificare l’identità dei luoghi – conclude l’assessore Amasio –. È un intervento che guarda alla quotidianità di chi vive il territorio, permettendo una maggiore fruibilità e valorizzazione delle case di campagna. Un passo avanti per l’edilizia agricola astigiana».
«Anche questa modifica – afferma il sindaco Maurizio Rasero – si inserisce in un percorso più ampio che da anni punta a rendere l’urbanistica uno strumento di sviluppo ordinato, sostenibile e accessibile. Abbiamo scelto di snellire senza svuotare, di aggiornare senza stravolgere. È un passo di buon senso, che risponde a esigenze reali del territorio e valorizza il lavoro fatto finora».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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