In seguito a segnalazioni già pervenute nelle scorse settimane da parte di aziende associate e facendo seguito a quanto pubblicato recentemente sugli organi di stampa, Asti Agricoltura esprime forti preoccupazioni sul progetto per l’impianto di stoccaggio di energia che dovrebbe occupare quasi un ettaro in buffer zone Unesco nel Comune di Incisa Scapaccino.
Infatti è grande il rischio che questi accumulatori, e la connessa gestione, comportino inquinamento acustico e luminoso, nonché un impatto decisamente negativo sul paesaggio vinicolo circostante con pesanti ricadute sul turismo della zona, che con tanta fatica sta finalmente cominciando a raccogliere i frutti di tanti investimenti, anche piuttosto onerosi dal punto di vista economico.
«Benché da sempre la nostra Organizzazione sia favorevole allo sviluppo delle rinnovabili, credendo anche nell’importante contributo che può dare il mondo agricolo nella produzione di energia pulita – afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle – riteniamo che si debba prestare attenzione a non promuovere il “green” a tutti i costi, quando questo non comporti, a consuntivo, un reale beneficio ambientale del territorio e della sua comunità».