Un successo oltre ogni aspettativa è quella raccolta dalla Fiera Bovina di Sant'Eusebio avvenuta lo scorso 6 ottobre nel Comune di Ottiglio. Ora è tempo di bilanci. Più di duemila visitatori hanno affolato gli stand degli espositori conproposte a km zero della produzione agricola del territorio monferrino e dell’artigianato locale.
Successo anche per le iniziative: “Gara del Bonèt d’Autij” con 16 ottigliesi partecipanti e lo Show cooking degli allievi della scuola Ciofs- Fp di Casale Monferrato (Al) che hanno cucinato 5 piatti tipici in onore della partecipazione internazionale legata al bando We4green. Quarantaquattro espositori, quattrocentocinquanta pranzi serviti al tavolo, trentacinque bovini presenti alla rassegna zootecnica in sintesi i dati dell’edizione 2024 della Fiera.
Molti gli allevatori presenti come espositori e visitatori a testimonianza del valore e della passione che accompagna questa tradizione che viene tramandata da generazione in generazione. La compagine di visitatori formata, certamente, dal dettaglio di macelleria ha confermato la sua supremazia nell’aria espositiva dei bovini, al suo fianco si sta registrando la costante crescita di operatori del settore come allevatori e ristoratori ma, soprattutto, tantissimi turisti.
Come tradizione vuole Don Sergio Scagliotti ha benedetto la fiera e gli animali.
La rassegna zootecnica rappresenta l’evento centrale della Fiera, un concorso di bellezza durante il quale gli allevatori, orgogliosi del proprio lavoro, sottopongono all’apprezzamento del pubblico e al giudizio della giuria i loro capi migliori. La giuria di questa edizione è stata così composta: Stefano Pozzetti, medico Veterinario; Sebastiano Gallo, allevatore e presidente Consorzio del bue di Carrù; Giovanni Villata, esperto e rappresentate del Comune Montechiaro d’Acqui; Franco Serra, allevatore e vicedirettore Ara Piemonte; Giampiero Ameglio, allevatore e Rappresentante Cia Alessandria.
Gli espositori che hanno preso parte all’edizione 2024 hanno risposto numerosi, con entusiasmo e grande spirito di partecipazione fino agli ultimi minuti della giornata, pioggia compresa. Oltre quaranta appunto gli stand che hanno incontrato l’interesse dei tanti visitatori offrendo un panorama di proposte in linea con l’evoluzione del mercato, sia in termini di novità che diversificazione merceologica. Rappresentanti delle eccellenze piemontesi nella produzione di formaggi artigianali, il birrificio ottigliese, diversi i produttori di vino, miele, frutta antica, zafferano, confetture e, per la prima volta, un produttore di riso. Diversi gli artigiani del riciclo, riuso e recupero della migliore tradizione italiana.
In questo contesto – il meglio dei prodotti del territorio – hanno trovato posto e riscosso molto interesse anche alcune proposte di coltivazione sostenibile, a testimonianza del valore del prodotto italiano come filiera virtuosa, imprenditorialità illuminata e segnale di apertura al futuro.
In quattro edizioni, la fiera ha creato un contesto di relazione tra domanda e offerta con un obiettivo comune: ampliare le rispettive attività, valutare nuove idee, mettere in campo moderne strategie per sostenere le richieste di un mercato che evolve, diventa più selettivo, più attento ai contenuti qualitativi, all’ambiente, alle novità nelle sue varie sfumature.
Lo sguardo al futuro delle giovani generazioni e alla inclusività è stato uno dei claim protagonisti di questa edizione (un premio speciale è stato assegnato all’allevatore più giovane e alla allevatrice presente) unitamente alla riflessione sulle contaminazioni di “buone pratiche di sostenibilità” in atto tra diversi comuni, passando per la contaminazione culturale con la partecipazione internazionale dei paesi aderenti al patto we4green.
I giovani dell’istituto Ciofs-fp si sono cimentati nello Show cooking dedicato alla cucina italiana, cipriota, polacca, lettone e spagnola come omaggio alle delegazioni presenti con la preparazione di un piatto tipico creando così un evento internazionale, un eccellente esempio di scambio culturale che ha affascinato il pubblico e offerto prospettive interessanti per i prossimi anni. I giovani della stessa scuola si sono occupati del servizio ai tavoli e della produzione del gelato artigianale inserito nel menù della proloco Ottigliese.
Da un punto di vista strettamente strutturale, la fiera conferma la sua cadenza annuale con uno sviluppo temporale di un giorno intero, invece di mezza giornata degli anni scorsi, e una suddivisione merceologica dedicata ai produttori agricoli ed artigianali del territorio.
E il prossimo appuntamento? Sarò previsto anche per il 2025. La data sarà infatti confermata prossimamente dopo attento esame da parte della Amministrazione, ma non è escluso che nel frattempo possa dedicarsi ad altre iniziative, già in cantiere e da confermare. Dopo l’ingresso del Comune di Ottiglio nella rete dei comuni sostenibili, si ribadisce l’intento dell'Amministrazione di valorizzare il territorio rispondendo all’esigenza di una maggiore attenzione per ambiente, natura, cultura, tradizioni locali, cibo sano, biodiversità e proposte più sostenibili.
Offrire esperienze immersive che permettano di approfondire la conoscenza dei luoghi attraverso la loro realtà autentica, interagendo con le persone del posto, condividerne abitudini, momenti, conoscere la storia, la cultura e le tradizioni locali. La Storica fiera bovina di Sant’Eusebio è l’emblema di questo programma.
La mission dell'Amministrazione è sempre stata quella dell’interazione e della partecipazione dei cittadini. Per questo fanno sapere dal Comune hanno deciso, nell’ottica di favorire proprio questa interazione, di implementare il servizio di comunicazione social e media. L’obiettivo principale è quello di offrire ai cittadini nuove opportunità di condivisione, di ascolto, di relazione fra il Comune e le persone che vivono, lavorano, trascorrono periodi di villeggiatura o non vivono più nel nostro borgo. Inoltre, la viralità dello strumento permette di condividere informazioni su progetti ed eventi in un modo nuovo e veloce.